L'angolo del professional consumer
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LA REGIONE ABOLISCE DAL 1° MAGGIO IL TICKET SUL PRONTO SOCCORSO
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La Giunta regionale ha deciso che dal 1° maggio 2004 nei pronto soccorso del Piemonte non verrà più richiesto il pagamento del ticket.
Verrà così abolita la normativa attualmente in vigore, secondo la quale chi si reca in un pronto soccorso per una patologia classificata come “codice bianco” dal triage infermieristico (ovvero una prestazione che sarebbe assicurata in forma ambulatoriale dai medici di medicina generali, dai pediatri, dalle strutture di continuità assistenziale o dagli specialisti ambulatoriali) è chiamato al pagamento di 30 euro per le prestazioni erogate da personale medico o infermieristico comprensive di una o più consulenze specialistiche e di 50 euro per accessi impropri che comportano anche accertamenti diagnostici o interventi di carattere terapeutico.
“La nuova delibera - sottolinea il Presidente Enzo Ghigo - costituisce un deciso cambiamento di scenario organizzativo: dal 1° maggio tutti gli ospedali sede di un pronto soccorso dovranno attivare percorsi differenziati per i pazienti, basati sulla patologia e sulla gravità del caso, e prevedere forme di accesso urgente alle prestazioni specialistiche in regime ambulatoriale. La Regione continua così l'opera di razionalizzazione e innovazione organizzativa della rete ospedaliera dell'emergenza che ha l'obiettivo di fornire al cittadino uguali prestazioni indipendentemente dalla struttura che per prima è interessata”.
Tre sono le classi che saranno considerate urgenti, ma non di emergenza (quelli che nel triage sono definiti “codice bianco”: 1) intervento entro 48 ore per malattia in fase acuta o riacutizzazione; 2) visita e accertamenti diagnostici e strumentali entro 15 giorni; 3) visita e accertamenti diagnostici e strumentali entro 30 giorni.
“L'abolizione del ticket - precisa l'Assessore alla Sanità, Valter Galante - è consentita da una sempre migliore applicazione del triage, oggi attivo nell'86% dei Dea e dei pronto soccorso del Piemonte, percentuale che ci colloca al primo posto in Italia. Fra il 2002 e il 2003 il triage ha permesso di dimezzare i passaggi impropri, che si ritiene si possano azzerare nel 2005”.
Ferma restando l'autonomia organizzativa delle diverse aziende sanitarie regionali e le differenze tra i diversi pronto soccorso, la Giunta ha individuato le seguenti linee applicative che dovranno essere adottate in modo omogeneo su tutto il territorio piemontese:
* i codici bianchi e verdi dovranno prevedere percorsi con una maggiore interazione funzionale tra i medici di pronto soccorso e quelli degli ambulatori specialistici;
* ove presente (Molinette, , il medico di medicina generale rappresenta lo snodo per tale tipologia di utenti; la fuoriuscita dal percorso dell'emergenza e il contestuale rinvio del paziente al proprio medico curante con le dovute informazioni relative alle motivazioni di accesso ed al quadro clinico oppure, quando necessario, l'inserimento in un percorso ambulatoriale specialistico rappresentano le scelte appropriate ed idonee per tali situazioni cliniche;
* ove non presente, tale funzione verrà svolta dal personale medico in organico.
In tal modo, pazienti senza caratteristiche di urgenza-emergenza potranno essere indirizzati dal pronto soccorso in sedi più idonee di approccio e di trattamento.
Le direzioni sanitarie aziendali dovranno promuovere interazioni tra pronto soccorso e medici di medicina generale, pediatri di libera scelta ed ambulatori specialistici al fine di identificare percorsi di accesso alle prestazioni ambulatoriali in base a criteri di priorità clinica, come del resto già previsto dalla delibera dello scorso luglio sulla riduzione delle liste di attesa. In tale modo potranno essere garantite prestazioni più eque ed omogenee, a parità di situazioni cliniche e indipendentemente dai percorsi utilizzati, e potranno essere ridotti gli accessi impropri in pronto soccorso.
Il provvedimento non provoca oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale o delle aziende sanitarie, in quanto i minori introiti derivanti dall'abolizione del ticket di pronto soccorso, quantificati in 4 milioni di euro all'anno, saranno compensati dalle maggiori entrate derivanti dai ticket sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali.
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