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Diossina nel piatto

Basta alzare i livelli legali di inquinamento e tutto si sistema
  08/10/2004

Era il 2 giugno del 1999 . Quel giorno ci svegliammo con la radio che diceva di buttare via metà del contento del frigorifero. Era stato bloccato il consumo di prodotti contenenti Diossina. Erano ben 99 i prodotti con tale sostanza. Prodotti di origine animale presumibilmente allevati con il mangime contaminato. Allora I NAS e anche l’associazione ACU misero a disposizione dei consumatori un numero verde.
Le autorità del Governo italiano garantirono che i prodotti italiani non potevano contenere quantità elevate di diossina, poiché in Italia non c’erano inceneritori. Si diceva di buttare infatti prodotti provenienti da: BELGIO, FRANCIA,OLANDA,GEMANIA e REGNO UNITO.
Furono pubblicati su tutti i giornali italiani i codici a bare di questi paesi, per facilitare il riconoscimento dei prodotti in questione. Allora insieme alla sigla automobilistica, era quasi l’unico modo per rintracciare un prodotto

Codici:
BELGIO 54
FRANCIA 30
OLANDA 87
GERMANIA 40
REGNO UNITO 50
DANIMARCA 57
ITALIA 80
Fu dato un elenco dei prodotti da non acquistare, a cura del Ministero dell’agricoltura. Gli italiani con l’ elenco in tasca partirono per le vacanze
Ad agosto, quando gli italiani sono al mare, a due mesi esatti, tutte queste raccomandazioni non avevano più senso .
Leggemmo, sotto l’ombrellone, che la UE ha deciso di raddoppiare i livelli di diossina nel cibo (da 100 a 200 nanogrammi). Il “ Comitato Scientifico” aveva espresso il parere negativo che è stato ignorato. Il Governo italiano protestò vigorosamente.
Da allora però gli inceneritori diventarono tutti legali e innocui, anche in Italia.
Quando si parla di salute !

MA CHE COSA E’ LA DIOSSINA
E’ un termine giornalistico per indicare con una parola, una serie infinita di composti cancerogeni, i PCB. Sostanze che hanno il cloro come base. Il termine è noto al grande pubblico per la guerra del Viet Nam e per la catastrofe di Seveso, negli anni 70.
Queste sostanze si ottengono con la combustione di materiali diversi. Alla base dell’inquinamento si dice, c’è la combustione di plastica e carta , insieme a oli combustibili.
La diossina si trova quindi nei mangimi se ad essi si aggiungono residui di lavorazione di oli sintetici. Poi la troviamo quindi nelle carni di animali che, inoltre brucano nei prati posti sotto un inceneritore o sotto un camino di una centrale.
Le imprese biologiche non possono essere certificate se sono vicine a fonti di inquinamento così.
Ho voluto ricordare queste cose per porre a giudizio dei lettori, di come cambia il mondo. Basta alzare i livelli di inquinamento per legge, e tutto si sistema. E’ successo anche per l’acqua. Ne possiamo parlare un’altra volta. Ciò perché i consumatori sappiano e perché ricordino. Non per altro.

Michele Piccione
ACU PIEMONTE

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