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Carta d'identità dei prodotti

Via le frasi fuorvianti dalle etichette
  20/06/2006


L’etichetta non è la carta di identità dei prodotti, a maggior ragione quando si parla di prodotti alimentari.
La migliore definizione di etichetta, dal punto di vista di consumatore, può essere questa: “Ciò che il consumatore è riuscito ad ottenere come informazione riportata sulla confezione”. Noi dell’Acu lo diciamo da decenni.

Ora lo hanno capito anche al Parlamento Europeo, dando attuazione ad una richiesta della CE, del 2003 a schiacciante maggioranza ( 614 si e 8 no ), 17 maggio 2006, ha approvato una Direttiva che costringe a fare etichette meno ingannevoli, dove sia riportato un maggiore numero di informazioni, tra cui quelle nutrizionali.

Le etichette, infatti, non devono più riportare frasi fuorvianti, tipo: “ ricco di fibre” , quando invece è ricco di zucchero. Le bevande con 1,5 % di alcol non si possono dire favorevoli alla salute. Non si può più affermare di un prodotto che “riduce il colesterolo”, oppure “riduce gli effetti dell’osteoporosi”.

Se notate, al giorno d'oggi di questa pubblicità ne compare tanta.
D'ora in poi, però, per poter scrivere in etichetta alcune cose, occorrerà l’autorizzazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare ( Efsa ).
Secondo noi dell'Acu è questa la strada giusta.
Si spera di non tornare indietro, com' è successo con gli additivi, che dall'etichetta sono quasi spariti.

Da ACU Piemonte
20/06/2006

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