Come ogni trimestre, la Banca d'Italia ha comunicato i tassi medi di mercato, suddivisi in base alla tipologia di erogazione da parte di banche o finanziarie a imprese e famiglie. Essi, aumentati del 50% danno il tasso soglia, superato il quale si incappa nel reato di usura. Rispetto al trimestre precedente vi è una netta diminuzione del tasso soglia per i mutui variabili, che scendono al 5,085% (meno 1,8%) e un aumento di quello relativo ai mutui a tasso fisso, aumentato al 6,7% (+ 0,6%). Da rilevare, inoltre, che nonostante il crollo del costo del denaro, persistono alcune tipologie di finanziamenti che possono costare ben oltre il 20% senza incappare nell'usura. Attenzione, quindi, ai prestiti per acquisti rateali o tramite carte di credito o carte revolving; agli anticipi, sconti commerciali, crediti personali e altri finanziamenti alle imprese effettuati dagli intermediari non bancari e, infine, ai prestiti contro la cessione del quinto dello stipendio..