Ci sono anche le e-mail, o meglio, lo "spam", ovvero l'invio di mail non richieste con contenuti commerciali, al limite del buon gusto, o totalmente falsi o peggio. Lo “spam”, il cui nome deriva da una marca di prosciutto in scatola (sic!) è, di solito, meno dannoso del "dialer", ma decisamente fastidioso.
Se la questione vi pare ridicola, pensate che un quarto degli utenti americani, dove la e-mail è molto più diffusa che in Italia, sta smettendo di usare internet per le proprie comunicazioni!
Il consiglio più generoso che possiamo darvi è quello di evitare di propagare anche quelle e-mail che richiamano l'attenzione del lettore su appelli umanitari più o meno validi, che promettono mirabolanti visioni di filmati se inviate a un certo numero di utenti, e via dicendo. Nel 99% dei casi si tratta di bufale.
A tal proposito, segnaliamo, proprio perché gratuito, l'utilissimo servizio antibufala del sito di Attivissimo (http://attivissimo.homelinux.net/antibufala/).
Ma la questione non si ferma qui. E' recente, ad esempio, il caso di una ditta che ha tentato, tramite "spam", di carpire a utenti italiani informazioni sensibili, fra cui anche numeri di carte di credito. Del caso si sta occupando la Polizia Postale.
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