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Assegno al secondo figlio

Ecco le ingiustizie
  08/06/2004

L'assegno per il secondo figlio è regolato dall'art. 21 del decreto legge 269 del 2003, convertito in legge numero 326 del 2003. L'assegno al secondo figlio è concesso ad ogni donna italiana o comunitaria residente in Italia al momento del parto, qualora il figlio, secondo o ulteriore, nasca tra il primo dicembre 2003 ed il 31 dicembre 2004. L'assegno è concesso anche per ogni figlio adottato, anche se primo, nello arco di tempo.

Tuttavia sono 7 i punti critici che determinano esclusione e discriminazione:
1) l'assegno non viene concesso alle donne extracomunitarie, neanche se il padre è cittadino italiano o comunitario e neanche se il figlio nato è italiano;
2) l'assegno non viene concesso alle donne rifugiate politiche;
3) l'assegno è concesso indipendentemente dal reddito del richiedente;
4) l'assegno è concesso alle neocomunitarie solo se il figlio è nato dopo il primo maggio 2004;
5) l'assegno non viene concesso se il figlio nasce morto;
6) l'assegno è concesso, in caso di adozione, usando come riferimento la data di passaggio in giudicato della sentenza del tribunale italiano, sentenza che rende efficace alla sentenza del tribunale straniero;
7) l'assegno non viene dato alla donna italiana iscritta all'AIRE.

Questa norma, purtroppo, elenca in modo tassativo le donne che hanno diritto all'assegno. Oltretutto la disposizione non considera, neanche per eventi particolari, l'eventualità che l'assegno possa essere assicurato in alternativa al padre (ad esempio nei casi di morte della madre o di abbandono del figlio). Sembra inoltre impossibile una applicazione per analogia della disciplina sulla tutela della maternità e della paternità (decreto legislativo 151/01), finalizzata alla tutela del lavoratore o lavoratrice.

Il semplice elenco delle categorie a cui l'assegno non viene corrisposto vale da solo a capire la portata dell'ingiustizia.

Movimento Difesa del cittadino e Nessun Luogo è Lontano apriranno una linea telefonica per dare informazioni a chiunque le chiederà. Sono comunque immediatamente disponibili i centralini delle due associazioni (Movimento Difesa del cittadino 06/4881891; Nessun Luogo è Lontano 06/7802672). Inoltre si troveranno sui rispettivi siti internet tutte le informazioni di dettaglio (www.mdc.it) (www.nessunluogoelontano.it)

Il Movimento Difesa del Cittadino e Nessun Luogo è Lontano stanno approntando inoltre una serie di iniziative sul piano legale, parlamentare e verso il Governo per portare la questione al centro del dibattito politico. “Nel voler credere che le lacune esposte siano dovute ad errori di omissioni, come ce ne sono in gran numero nelle leggi che regolano il governo delle migrazioni, Movimento Difesa del Cittadino e Nessun Luogo è Lontano si augurano che altri vorranno aggiungere forza e determinazione per sanare questa palese ingiustizia”.

Roma, 7 giugno 2004



MDC, Ufficio stampa,Cristina Coppi 333-3596122;Norma Zito 347-5164323
Nessun Luogo è Lontano, ufficio stampa Luigi Laloni 338-6313390




commenti

07/05/2005 12:03 - 
...PERCHE', UNA VOLTA RAGGIUNTO LA MAGGIORE ETA',VENGONO TOLTE GLI ASSEGNI FAMIGLIARI ,ANCHE SE UN FIGLIO/A CONTINUANO AD ANDARE A SCUOLA DELL'OBBLIGO.
 
28/04/2005 18:58 - 
io ho 24 anni ho fatto due bambini,due anni la prima e tre mesi il secondo ,questi soldi non mi renderebbero ricca ma ci pagherei il riscaldamento.penso che sia ancora un bene necessario.non abbassate le tasse sappiamo bene chi ci rimette alla fine.il cittadino
 
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