Nel periodo 2000-2003, le famiglie italiane hanno speso, mediamente, circa 72.789 milioni di euro all’anno in “abbigliamento”; “calzature”; “biancheria ed altri articoli tessili per la casa” (fonte Istat). Nel 2001, secondo i dati Istat, il valore della produzione delle aziende italiane del settore è stato pari a circa 66.100 milioni di euro. Ipotizzando un prezzo medio alla produzione di 3,69 euro (ponderato su dati Istat) e un indice di ricarico pari a 1,41 (Iva non considerata) si ottiene un prezzo medio al consumo di circa 5,20 euro per un totale di quasi 14.000 milioni di unità di prodotto vendute.
Per la stima del valore della produzione delle aziende italiane si considerano parte del settore moda e abbigliamento solo alcuni dei beni rientranti nella classificazione per sezioni di attività economica Istat 17 (Produzione e vendite delle industrie tessili); 18 (Produzione e vendite delle industrie della confezione di articoli di vestiario, preparazione e tintura delle pellicce); 19 (Produzione e vendite delle industrie della preparazione e concia del cuoio, fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio, selleria e calzature); 334 (Fabbricazione di strumenti ottici e di attrezzature fotografiche). Per quanto riguarda quest’ ultimo raggruppamento, si è ritenuto necessario includere in moda e abbigliamento anche la produzione di alcuni oggetti, soprattutto occhiali da sole e montature per occhiali, che rappresentano una quota importante degli accessori contraffatti sequestrati.
Secondo l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, a livello mondiale, la quota di vendite di merci contraffatte del settore della moda e dell’abbigliamento è pari al 20%. Nell’Unione Europea, secondo un’analisi successiva alla pubblicazione del Libro Verde della Commissione Europea “La lotta alla contraffazione ed alla pirateria nel mercato interno”, i falsi rappresentano circa il 22% delle vendite di calzature e articoli d’abbigliamento. Infine, per quanto riguarda l’Italia, la Federabbigliamento ipotizza un valore dei falsi del sistema moda italiano pari a 15 miliardi di euro, e la Federconsumatori stima che i prodotti di abbigliamento contraffatti presenti sul nostro territorio rappresentano il 20,9% dei consumi delle famiglie italiane.
Assumendo che la percentuale della contraffazione in Italia sul totale del settore sia del 20%, si ottiene un valore di circa 14.558 milioni di euro, dato dalla vendita di quasi 2.800 milioni di pezzi contraffatti (il 20% dei pezzi venduti in Italia). Il volume di merci contraffatte così stimato porterebbe a un danno economico per le imprese, in termini di perdita di fatturato, superiore ai 10.330 milioni di euro.
Il settore della moda e dell’abbigliamento è, tra quelli oggetto della ricerca, il più colpito dall’evasione di Iva.
Avendo calcolato che il valore della contraffazione nel settore si attesta attorno ai 14,5 miliardi di euro (cioè il 20% dei consumi delle famiglie), si applica un’aliquota Iva corrispondente al 20%. Il risultato ottenuto dimostra che l’Erario statale perde, in termini di mancato gettito d’imposta sul valore aggiunto, una cifra pari a 2,911 miliardi di euro. Per valutare l’impatto della contraffazione sull’occupazione, siamo partiti dal dato del fatturato medio per addetto fornito dall’Istat, pari a 105,57 mila euro (anno 2000, ultimo disponibile). Mettendo al denominatore quest’ultimo dato, e inserendo come numeratore del rapporto la perdita di fatturato delle imprese, si ottiene una cifra pari 97.854 che rappresenta il numero di posti di lavoro in meno causati dal fenomeno della contraffazione.
Dal 2000 al 2003, le operazioni di controllo sul territorio e alle frontiere hanno portato al sequestro medio annuo di 9.507.482 di unità di prodotto contraffatte per un valore di mercato superiore ai 49 milioni di euro. Nonostante i risultati raggiunti, i prodotti contraffatti sequestrati rappresentano solo lo 0,34% del totale delle merci contraffatte del settore moda-abbigliamento presenti sul nostro mercato. Infine, rispetto al totale delle merci sequestrate, i beni contraffatti intercettati nel settore in esame rappresentano il 12,07% in Italia e il 6,64% in Europa.
Federconsumatori Piemonte
05/10/2005
|