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Telefonia: codice di condotta
Informazioni più trasparenti |
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In data 16 febbraio 2005 è stato firmato dagli operatori di telefonia mobile Tim, Tre, Vodafone, Wind, alla presenza del Ministro delle Comunicazioni, il ''Codice di condotta per l'offerta dei servizi a sovrapprezzo e la tutela dei minori'', un codice che tutte le parti interessate si sono impegnate reciprocamente a rispettare e ad adeguare all’evoluzione dei servizi nonché ad effettuare ogni opportuna attività necessaria a garantire l’osservanza dei principi in esso contenuti.
Con l’adozione di tale codice gli operatori di comunicazione mobile si sono impegnati ad informare in maniera trasparente ed aggiornata la propria clientela in merito alle condizioni economiche ed alle modalità di fruizione dei servizi a sovrapprezzo offerti, così da tutelare gli utenti di telefonia in generale ed i minori in particolare. Si tratta di un codice di autoregolamentazione, il primo nella storia della telefonia mobile italiana, che disciplina il diritto d’informazione e la libertà di espressione, garantendo il pieno rispetto della tutela e della protezione dei minori.
In particolare il Codice, che entrerà in vigore a breve essendo il termine previsto entro 6 mesi dalla sottoscrizione, prevede:
Ø La predisposizione di mezzi idonei per assicurare l’utilizzo sicuro dei servizi di chat;
Ø L’individuazione trasparente alla propria clientela dei servizi che presentano contenuti sensibili. L’accesso a tali servizi è permesso soltanto previa informativa sulla natura del servizio.
Ø La predisposizione, a favore di genitori e tutori, di strumenti per proteggere il minore dalla fruizione di servizi a contenuto sensibile. Come ad esempio l’inibizione alla fruizione dei servizi in modalità permanente, l’apertura dell’accesso ai servizi previa espressa richiesta dei genitori, l’accesso ai servizi in modalità controllata dall’utente, attraverso l’utilizzo di un codice personalizzato (PIN).
Ø Il coordinamento delle attività di aggiornamento e di revisione del Codice di Condotta è affidato ad un apposito Organo di Garanzia di cui, oltre agli operatori, fa parte anche il Ministero delle Comunicazioni. Al coordinamento spetta la valutazione delle eventuali problematiche emerse individuando le possibili soluzioni.
Allo stato attuale, ed in attesa dell’entrata in vigore di regole più trasparenti che consentano agli utenti di muoversi consapevolmente ed in piena autonomia, consigliamo ai consumatori in difficoltà di disattivare il servizio attivato seguendo la regola generale, in forza della quale occorre digitare il nome del servizio, lasciare uno spazio, digitare OFF e inviare la richiesta al numero dedicato a quel tipo di servizio, lo stesso, per intenderci, utilizzato all’atto dell’attivazione.
ACU-Associazione Consumatori Utenti
Sede Regionale Piemonte
Via Beaumont, 68 – 10138 Torino
Ref. L. Stefanini
Te.0114346964 – Fax 0114477555
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commenti
25/08/2005 15:03 - | La società TIM ha sospeso il servizio al mio cellulare modello Motorola Startac, sia per “scarso traffico”, sia perché non vuol più fornire assistenza a quel modello, e ha sfacciatamente intascato il denaro che mi rimaneva come credito (circa € 97).
La TIM si è arrogata il diritto di espropriare il denaro dei clienti che effettuano “scarso traffico” - in conformità con un suo elenco dei servizi - tramite la lettera di un autodefinito “Responsabile Customer Operation Torino” [sic]. Non ha menzionato però la mancata assistenza al mio modello di cellulare, cosa che mi impedisce comunque di ricaricarlo.
Si dice “caveat emptor”, e si dice altresì che esaminando un contratto è bene leggere le clausole in caratteri minuscoli. Ma questa Società non sa far altro che prendere del denaro per un servizio che poi rifiuta di fornire? Può darsi che si tratti di un comportamento lecito dal punto di vista legale, ma non è certo il modo migliore di gestire un’impresa in un regime concorrenziale.
Vi chiedo quindi di far loro presente la differenza tra “best practice” e “sharp practice” e di metterli in guardia contro l’aspetto autolesionista di quest’ultima.
Distinti saluti.
Bryan Murphy |
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Link utili Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni
SOS on-line Cari tutti,
In seguito alle numerose segnalazioni sulla truffa perpetratta con i dialer che indirizzano le connessioni internet verso i numeri satellitari +8819... desidero informarvi che il piano numerico in questione fu assegnato alla societa' Globalstar, l'operatore satellitare americano, nel lontano 1998. Per le specifiche caratteristiche dell'architettura del sistema, tale numerazione non fu mai usata per le telefonate satellitari, tranne in Brasile e fu usata soltanto dalla societa' Elsacom del gruppo Finmeccanica per le telefonate ad alto contenuto erotico, in accordo con la Telecom Italia.
Per questo non e' giusto addebitare la truffa perpetuata a danno degli utenti della Telecom alla Globalstar, ma esclusivamente alla Societa' Elsacom SpA di Roma ed alla loro dirigenza, perfettamente consapevole dei fini truffaldini per i quali vengono usati i numeri assegnati al servizio Globalstar. Infine, la Societa' Elsacom ha l'esclusivo diritto di gestire l'uso di questi numeri per il territorio italiano e la societa' Globalstar non ha possibilita' di impedire questo uso e le truffe conseguenti.
Come si vede, di nuovo ci troviamo di fronte alle truffe sponsorizzate dallo stato (presente in Finmeccanica con la "golden share") ed il maggior operatore della tellefonia fissa Italiano.
Forse sarebbe davvero utile presentare una denuncia penale nei confronti della Elsacom SpA di Roma (www.elsacom.com) e risolvere questo problema delle bollette telefoniche gonfiate?
Saluti,
George Johnson
Come faccio a proteggermi dai Dialer?
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