L'istruzione come motore della società: questo l'assioma da cui deriva il ruolo chiave che l'apprendimento permanente ha oggi nelle politiche europee. In particolare, obiettivo del Consiglio di Lisbona del 2000 era quello di rendere omogenea fra gli stati membri una conoscenza più attiva del mondo, mirando a uno sviluppo economico sostenibile. A tal fine, diventa cruciale la necessità di un apprendimento continuo, dalla scuola alla pensione: tutti i paesi europei devono quindi promuovere programmi che incentivino l'istruzione, facilitandone l'accesso ad ogni fascia d'età. In questo contesto, l'Italia presenta una situazione preoccupante: solo il 6% degli adulti partecipa ad attività formative, a fronte del 13 previsto da Lisbona. Per questo motivo, la Cgil insieme ad associazioni come l'Auser, che sostiene l'invecchiamento attivo degli anziani, promuove una legge d'iniziativa popolare sul diritto all'apprendimento permanente. Tra i primi firmatari, il noto linguista Tullio de Mauro e il Nobel Rita Levi Montalcini.
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