I cittadini protestano. Speravano di poter risparmiare almeno nel settore telefonico grazie al decreto Bersani ma la speranza era illusoria. Il decreto Bersani convertito in legge nel mese di aprile 2007, prevedeva l'eliminazione dei costi fissi di ricarica del cellulare, la possibilità di cambiare operatore senza pagare penali ingiustificate e l'eliminazione della scadenza per le carte telefoniche prepagate e ricaricabili. La tassa più odiosa è stata eliminata e quando ricarichiamo il credito sul cellulare non paghiamo più i costi fissi ma se decidiamo di cambiare operatore anziché pagare solo intorno ai 10euro, ossia i costi sostenuti dal gestore per disattivare il contratto, dobbiamo sborsare fino a 300 euro. Molti operatori telefonici quindi non hanno eliminato il pagamento di penali in caso di chiusura del contratto nonostante queste siano state abolite dalla legge. Per quanto riguarda la scadenza delle carte telefoniche prepagate è vero che il credito non scade più dopo un anno ma adesso a perdere validità è la scheda telefonica se non ricaricata entro un anno, quindi la sostanza non cambia. Come possiamo difenderci dalle nuove strategie degli operatori telefonici messe in atto per ovviare ai mancati introiti?
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