E' ricominciata la scuola ed è ripartita la corsa all'acquisto del materiale scolastico. Ogni anno lo slalon tra astucci, pennarelli, temperini e quadernoni costa alle famiglie italiane più di 200milioni di euro, non contando i libri. E proprio sui libri è guerra di cifre. Secondo l'Associazione Italiana Editori i testi scolastici sono aumentati solo dell'1% rispetto all'anno scorso ma per le associazioni dei consumatori i rialzi sono anche del 12%.
Contro il caro libri arriva la Guardia di Finanza incaricata dall'Antitrust di verificare l'andamento dei prezzi in otto grandi città. L'obiettivo è di verificare se gli editori fanno cartello per mantenere alti i prezzi di copertina.
Intanto le associazioni dei genitori protestano per le eccessive semplificazioni introdotte nei libri di testo e accusano i libri di inseguire il mercato e non l'aspetto didattico e formativo. Lo studente insomma è l'ultimo problema dell'editoria scolastica. Contro il caro prezzi e in aiuto delle famiglie meno abbienti da qualche anno sono stati introdotti i buoni scuola, i pagamenti a rate e il comodato d'uso. Ma funzionano davvero?
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