Il decreto Bersani bis è stato convertito in legge il 2 aprile di quest'anno ma le aziende interpretano a proprio vantaggio alcune norme. E' il caso della telefonia. Prima il credito residuo sulle tessere telefoniche prepagate e del digitale terrestre scadeva dopo un anno, adesso non dovrebbe avere più scadenza ma nella prassi non funziona così. Prima chi decideva di passare da un gestore telefonico all'altro doveva sobbarcarsi la penale per la chiusura del contratto e doveva dare un preavviso di 60 giorni. Adesso la legge prevede che i cittadini possano farlo senza vincoli temporali e senza spese con un preavviso di soli 30 giorni ma in pratica le cose non vanno così. Le principali lamentele? E' vero, il credito residuo non scade dopo un anno ma se non si ricarica la scheda telefonica questa viene disabilitata. Se invece si decide di cambiare operatore i costi di chiusura a titolo di penale non si devono più pagare ma la legge stessa ammette i costi giustificativi di chiusura del contratto. In sostanza, è cambiato qualcosa o non è cambiato nulla?
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