Mancano pochi giorni alla scadenza del 30 giugno e ormai quasi tutti i lavoratori dipendenti esclusi i lavoratori domestici e i dipendenti pubblici hanno deciso che cosa fare del proprio Tfr: lasciarlo in azienda o investirlo in una forma pensionistica complementare. Chi non si è ancora espresso sulla destinazione farebbe meglio ad affrettarsi anche perché in virtù del silenzio-assenso il Tfr viene dirottato a viva forza in un fondo pensione senza possibilità di cambiare idea successivamente. Assicurazioni, banche e molti altri soggetti hanno avviato campagne pubblicitarie volte a convincere i lavoratori ad investire nei loro fondi. Quasi tutto sostengono che l'investimento costituisce un'opportunità di ritrovarsi un ricco gruzzolo una volta arrivati all'età della pensione. Ma sarà davvero così o si rischia invece di restare con un pugno di mosche in mano se l'andamento del mercato sarà sfavorevole? Un libro uscito da poco intitolato "Pensione tradita" mette in guardia dai falsi guadagni e invita a non scegliere i fondi pensione.
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