Tutto e subito. Sembra essere questa la filosofia che sta dietro al boom degli acquisti a rate. Il futuro è un'incognita e allora si pensa al presente: anche senza contanti è possibile portare subito a casa l'agognato frigorifero americano, l'ultimo modello di televisore al plasma o l'automobile dei sogni. Una volta si chiamavano cambiali e facevano più paura, oggi si chiamano rate e sembrano decisamente più innocue. E così, ridendo e scherzando, gli italiani si sono indebitati per oltre 53 miliardi di euro e spesso non riescono a fare fronte a tutti i pagamenti. Secondo i dati dell'osservatorio Diassofin, l'associazione italiana del credito al consumo immobiliare, nel 2006 il credito al consumo è cresciuto dell'11,5% rispetto al 2005 e l'aumento lievita in misura esponenziale di anno in anno. Rispetto agli altri paesi europei però restiamo comunque fanalino di coda. Per andare incontro alle difficoltà economiche dei cittadini i grandi supermercati rilasciano ai propri clienti una carta di credito, con la finalità di permettere di pagare gli acquisti a fine mese o con rate mensili. E i negozi più piccoli concedono lla possibilità di segnare l'importo dovuto e di saldare poi. Inoltre nel 2005 il ministero per le attività produttive aveva istituito un fondo per il credito al consumo a vantaggio delle famiglie con reddito inferiore a 15mila euro all'anno, ma che fine ha fatto? E poi i pagamenti a rate sono davvero convenienti? O si rischia di pagare il prodotto molto di più?
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