Sul divano, davanti alla tv. Quanti di noi sono stati sedotti dagli spot di loghi, suonerie e sfondi pubblicizzati per il telefonino? Il tutto, ovviamente, in forma gratuita: basta inviare un sms ed attivare quel tipo di servizio. In realtà il messaggio è a pagamento, a prezzi elevati ma illeggibili nello spot. La vera sorpresa però è che con l'sms si aderisce ad un abbonamento che obbliga la sventurata vittima a ricevere pubblicità, poesie e barzellette mai richieste e tutte a pagamento. L'invio di questi prodotti è spesso settimanale, se non giornaliero: si può arrivare a pagare fino a 5 euro per ogni suoneria ricevuta, a cui bisogna aggiungere il costo del traffico necessario per scaricarla tramite connessione wap. Dal momento che il target di queste campagne pubblicitarie sono gli adolescenti, che spesso hanno quasi un rapporto morboso con il proprio telefonino, l'antitrust ha pensato bene di intervenire e di indagare in proposito. A preoccupare è soprattutto il fatto che i destinatari dei messaggi pubblicitari siano i minori che in base alla legge hanno bisogno di una tutela rafforzata, perchè le loro capacità di discernimento sono condizionate dall'inesperienza. Per questo motivo in Giappone e Gran Bretagna l'autore di preposta ha da tempo bloccato queste iniziative, denunciando alla pubblica autorità i comportamenti non conformi alla legge. E in Italia, cosa si sta facendo?
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