Provette con virus pericolosi incustodite, escrementi in corsia, stracci per pulire lasciati a bagno in un liquame nero, mozziconi di sigaretta ovunque. E' quanto emerso dall'inchiesta shock sulle condizioni igieniche del Policlinico Umberto I di Roma diffusa a gennaio 2007. Eppure secondi i dati dell'Istituto superiore di sanità, ogni anno in Italia è proprio la mancanza di igiene in corsia a provocare fino a 7mila morti per infezioni prese durante il ricovero. Senza contare che al servizio sanitario nazionale tali infezioni costano oltre un miliardo di euro l'anno. I militari dei Nas, su ordine del ministro Livia Turco, hanno ispezionato 672 ospedali e la procura della repubblica di Roma ha aperto un fascicolo sulle carenze igienico sanitarie del Policlinico Umberto I. Il risultato? Il 17% degli ospedali esaminati è stato segnalato all'autorità giudiziaria per le irregolarità, il 46% si può dire in regola e il restante 36,4% ha fatto rilevare solo alcune violazioni amministrative. Maglia nera quindi a Calabria, Sicilia e Lazio, mentre in Trentino Alto Adige e in Liguria le strutture ospedaliere sono risultate immacolate.
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