La crisi non accenna a iniziare la sua parabola discendente e i risultati si fanno sentire. Gli italiani rischiano di essere sempre più indebitati fra finanziamenti, prestiti, crediti a consumo. La Banca d'Italia ha calcolato che il tasso di sofferenze, ovvero di prestiti non restituiti nei tempi stabiliti, nel 2009 ha raggiunto l'1,4%, contro lo 0,87% del 2008, all'epoca del caso Lehman Brothers. Ritardare un pagamento, tuttavia, comporta conseguenze piuttosto serie e anche durature nel tempo. Due rate non pagate, infatti, implicano l'inserimento del cliente nelle cosiddette liste di informazioni creditizie negative: da quel momento la dicitura "cattivo pagatore" accompagna il consumatore anche per anni. Come uscirne?
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