Il Natale del 2001 aveva lasciato l’amaro in bocca a molti. A causa della crisi del governo argentino, il valore dei titoli dicredito, chiamati bond, era crollato, lasciando a bocca asciutta gli investitori di tutto il mondo. Il crack finanziario aveva danneggiato 450 mila italiani, alleggeriti di quasi 15 miliardi di euro. Nel febbraio del 2005 i risparmiatori danneggiati si erano trovati ad un bivio: vendere le obbligazioni e ottenere subito, in contanti, il 30% del valore investito, oppurescambiare i titoli posseduti con nuove obbligazioni. Con il senno del poi, sembra che la scelta migliore fosse la seconda, ossia quella di aderire all’offerta di scambio.
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