Se i distributori della GDO possono fare sconti di 10-15 cent,
perché questo sconto non può essere praticato anche dalle grandi compagnie?
Paolo Landi, Adiconsum: “I consumatori attendono da tempo
una risposta a questa domanda”
Per troppi anni le lobby hanno condizionato il Parlamento nel salvaguardare privilegi e rendite che negli altri Paesi europei venivano gradualmente smantellati.
Per Adiconsum, i provvedimenti Bersani vanno nella giusta direzione.
Le reazioni dei taxisti, dei benzinai e dei notai sono comprensibili, ma non possono essere condivise.
Occorre introdurre elementi di concorrenza e di semplificazione, laddove è possibile, senza con ciò compromettere i diritti dei consumatori e dei cittadini.
Adiconsum ricorda che il numero dei distributori presso la grande distribuzione organizzata nel nostro Paese è inferiore a 15 e che dato il loro esiguo numero non rappresentano un pericolo per un settore che conta oltre 25.000 impianti.
Ciò che invece costituisce un elemento positivo per Adiconsum è che gli impianti della GDO possono realizzare sconti di 8-10 cent senza vendere sottocosto.
Questo dato è evidentemente dirompente per le compagnie e per i distributori.
Adiconsum è quindi favorevole a sciogliere i lacci e lacciuoli posti dalla Regioni alla libera concorrenza: distanza minima tra un distributore e l’altro, obbligo dell’installazione dell’impianto di distribuzione sulla strada, ecc..
Se la lotta dei distributori fosse finalizzata ad acquisire un maggior ruolo contrattuale verso le compagnie e quindi a consentire una possibile diminuzione del prezzo della benzina, la protesta potrebbe essere appoggiata.
Se l’obiettivo della protesta fosse, invece, quello di impedire lo sviluppo di una vera concorrenza, è evidente che i consumatori non possono condividerla.
Adiconsum 5 giugno 2007
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