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La comunicazione sulla contraffazione

L'esperienza francese
  05/10/2005


Le iniziative di contrasto alla contraffazione sostenute dal Governo francese a partire dagli anni ’90 sono articolate e diverse. L’impressionante crescita del fenomeno contraffazione ha portato nel 1994 all’emanazione di una severa legge sulla lotta alla contraffazione (legge n. 94-102 del 5 febbraio 1994), che prende il nome dall’allora Ministro dell’Industria, Commercio Estero e Telecomunicazioni, Gérard Longuet.

La legge Longuet rinforza il potere della Polizia delle Dogane nella lotta alla contraffazione, inasprisce le sanzioni penali per coloro che si rendono responsabili di fenomeni di contraffazione e introduce nuovi meccanismi di tutela dei marchi e dei brevetti.

Nel 1995, come previsto dalla legge, si costituisce il Comitato Nazionale Anti-Contraffazione (Cnac) con il compito di coordinare l’azione delle Istituzioni attive nel contrasto a contraffazione e pirateria. L’originalità di questo Comitato risiede nel fatto che i suoi membri provengono sia dalla pubblica amministrazione che dai diversi settori industriali: vi compaiono rappresentanti della federazione dei creatori di moda e del pret-à-porter, dei negozi di tessuti, delle produzioni di vini e champagne, e ovviamente i rappresentanti dei principali settori industria (moda-abbigliamento, alimentare, meccanica, ecc. http://www.minefi.gouv.fr).


Il lavoro del Comitato si svolge in sottogruppi e commissioni tematiche con l’obiettivo di ideare e realizzare iniziative relative ai temi di pertinenza: cooperazione interministeriale; sensibilizzazione; cooperazione internazionale; sviluppo di strumenti e di misure migliorative per la lotta alla contraffazione.
Dopo aver svolto un lavoro di analisi del fenomeno e delle sue articolazioni il Cnac avvia un’importante campagna di informazione e sensibilizzazione che si svolge nel corso del 2004 in tutto il Paese, per sei giorni consecutivi, dal 26 al 31 gennaio.

La campagna, dal titolo “Pericolo contraffazione”, viene coordinata dall’Unione Industriali e dall’Istituto nazionale della proprietà industriale sotto la direzione del Ministero dell’Industria, e si propone di informare la società civile sui pericoli della contraffazione, di fornire consigli per non cadere vittima del fenomeno dando informazioni sui rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori e di rendere esplicita la relazione tra contraffazione e criminalità organizzata.

Durante quella settimana vengono mobilitati tutti i media e organizzate iniziative articolate e innovative:
· un inserto del settimanale Paris-Match viene interamente dedicato alla contraffazione e raggiunge un grande pubblico di lettori per una prima sensibilizzazione;
· nelle principali città francesi (Parigi, Marsiglia, Lione, Nizza, Bordeaux e Lille) si affiggono circa 2.000 manifesti contro la contraffazione nei negozi, nei centri commerciali, nei parcheggi e si distribuiscono depliant alla clientela e ai passanti. Manifesti sui pericoli della contraffazione vengono anche affissi nei commissariati, gendarmerie e prefetture delle principali città. Vengono coinvolti i comuni con più di 10.000 abitanti che affiggono manifesti e poster contro la contraffazione;
· una rete di 150 radio locali durante l’intera settimana trasmette messaggi sui pericoli e le conseguenze della contraffazione. Vengono anche organizzati dei giochi via radio per sensibilizzare in particolare il pubblico dei più giovani;
· viene istituito un sito web interamente dedicato al tema contraffazione con informazioni, notizie, consigli per tutelarsi dai falsi (www.contrefacon-danger.com);
· via internet vengono diffuse immagini sui danni e le conseguenze della contraffazione, in particolare su incidenti drammatici causati da prodotti contraffatti (per esempio da utensili e strumenti di lavoro), sulle situazioni precarie di lavoro nelle aziende che producono beni contraffatti, e sul legame contraffazione e criminalità organizzata;
· Il Museo della contraffazione di Parigi viene aperto al pubblico gratuitamente per tre giorni: qui si svolgono conferenze sul tema, sono presenti esperti per rispondere a domande e curiosità e viene attivato un numero telefonico con lo stesso intento.

Il punto forte di queste iniziative a nostro avviso risiede nell’incisività del metodo e della scelta del contenuto dell’informazione, indirizzata prevalentemente sui temi della tutela della salute e sicurezza dei consumatori, della pericolosità del fenomeno per individui e collettività e dell’illegalità.


Alcuni messaggi della campagna :
HTTP://WWW.CONTREFACON-DANGER.COM/INDEX.PHP


Gli apparecchi domestici
“Padelle, robot da cucina, coltelli, barbecue elettrici, gli articoli da cucina sono tra i più contraffatti nel campo degli apparecchi domestici. Per ridurre al massimo i loro costi i contraffattori non rispettano le norme di produzione e trascurano la messa in opera di sistemi di sicurezza e a protezione dell’utilizzatore (fusibili o metalli mal fissati, resistenze non a norma, assenza di chiusure, ecc.). Così la scarsa qualità degli apparecchi può essere causa di incidenti molto gravi: tagli, bruciature, esplosioni che possono determinare dei danni anche permanenti”.


Da sapere
“Bisogna prestare attenzione ai dispositivi di sicurezza e che la marca e le norme di fabbricazione siano chiaramente riportate sul prodotto. Il marchio CE costituisce una garanzia dal momento che attesta che il prodotto ha superato i test imposti dalla normativa nazionale ed europea. Sarà utile avere la garanzia dell’apparecchio in cui è specificata la provenienza e diffidate dall’acquistare prodotti all’estero o per strada pretendendo di fare un buon affare”.


Abbigliamento e cosmetici
“Le sostanze chimiche (tinture, soluzioni, alcool, fibre) utilizzate per la fabbricazione dei capi di abbigliamento contraffatti, dei cosmetici e dei profumi non sono stati sottoposti ai test dermatologici e quindi la loro presenza rischia di essere dannosa per la pelle. Sugli utilizzatori di questi prodotti contraffatti sono state riscontrate allergie cutanee a volte molto gravi”.


Da sapere
“I vestiti di marca, i profumi ed i cosmetici vengono venduti nei circuiti di vendita ufficiali: i primi in negozi e boutique della marca e dei distributori convenzionati, i secondi nelle profumerie e nei grandi magazzini. Attenzione dunque a comprare ovunque: nelle fiere, nei mercatini, sulle bancarelle o su Internet . D’altronde le aziende di marca non acconsentirebbero mai a che i loro prodotti venissero venduti a prezzi bassi e ciò rende necessariamente sospetto un prodotto venduto a pochi euro!”

Federconsumatori Piemonte
05/10/2005

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