Tutti sanno che l’ambiente è costituito da elementi quali l’aria, l’acqua, il suolo. L’acqua, presente nel suolo, nel sottosuolo e anche nell’aria, viene gestita da società a capitale di maggioranza pubblica. La normativa italiana ha previsto l’istituzione di una ventina di entità territoriali, una per ogni provincia. Queste nuove entità pubbliche sono state istituite con lo scopo, tra gli altri, di controllarne la corretta erogazione.
Queste istituzioni, definite Autorità d’Ambito, spesso consistono in enti che controllano l’intero ciclo dell’acqua; si occupano cioè di prelevare o raccogliere l’acqua dal sottosuolo, di depurarla, di distribuirla.
Riflettendo, potremmo arrivare a dire che due terzi dell’ambiente potrebbero ben presto diventare privatizzati a tutti gli effetti e quindi che, teoricamente, potrebbero essere venduti.
E l’aria?
Sull’inquinamento dell’aria c’è già allo studio una equipe di scienziati che sta pensando di depurarla e poi, magari, di venderla per usi diversi.
Per evitare che ciò accada sarebbe necessario un intervento sulla logica che vige nella nostra civiltà: distruggere per poi riparare. L’ambiente, concepito come una risorsa, necessita di interventi di bonifica, così da utilizzare gli elementi che ci dà; governandolo, non distruggendolo.
Torino, lì 15 settembre 2005 ACU Piemonte
Michele Piccione
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