Si sente sempre più spesso parlare di "Euro 3" e "Euro 4" in riferimento alle nuove autovetture lanciate sul mercato, codici che stanno ad indicare il tipo di direttiva europea contro l'inquinamento cui devono sottostare.
Le direttive UE di tale natura si applicano prima alle auto da omologare, e un anno dopo a quelle da immatricolare. L’intento è quello di introdurre a poco a poco automobili sempre meno inquinanti, grazie all'uso non solo di marmitte catalitiche, ma anche di centraline che segnalino in tempo reale l'azione inquinante del proprio motore.
Ad osservare i limiti prefissati dall'Unione Europea, ovviamente, devono essere le case costruttrici. Le norme europee sulle emissioni inquinanti, per le autovetture, si distinguono come segue:
Pre-Euro 1: indica i veicoli a benzina “non catalizzati” e i veicoli a gasolio "non ecodiesel".
Euro 1: con tale codice sono indentificate tutte le autovetture costruite secondo la direttiva 91/441, in vigore dal 1 Gennaio 1993 fino al 1 Gennaio 1997; e tutti i veicoli commerciali costruiti secondo la direttiva 93/59.
Euro 2: tale codice identifica tutte le auto che fanno riferimento alla direttiva attualmente in vigore, introdotta nel 1997. Sul libretto di circolazione, le vetture "Euro 2" riportano le sigle 94/12 e 96/69. Con la direttiva 94/12 sono stati fissati limiti più severi che hanno portato alla messa al bando delle auto a benzina con impianto di iniezione e all'obbligo del catalizzatore per tutti i motori a gasolio
Euro 3: rappresenta la novità più importante e impone, oltre a molte modifiche ai motori, che il catalizzatore funzioni perfettamente per almeno 80mila chilometri, e che le auto siano dotate di un sistema di autodiagnosi EOBD. Questo sistema consiste di una centralina in grado di segnalare in tempo reale l'eventuale disfunzione della marmitta catalitica, e di registrare il numero di chilometri percorsi inquinando più del consentito.
Euro 4: sotto questa denominazione rientrano tutti i veicoli che sottostanno alle direttive 98/69B, 98/77 RIF, 98/69B, 99/96 CE B, 99/102 CE rif., 99/102 B, 2001/1 CE rif. 98/69 CE B, 2001/27 CE B, 2001/100 CE B, 2002/80 CE B, 2003/76 CE B che diventeranno vincolanti solo a partire dal 1 gennaio 2006. I limiti di inquinamento sono molto più bassi, nell'intento di favorire sul mercato i veicoli dotati di motori sia a benzina che elettrici. Lo standard Euro 4, obbligatorio da quest'anno per le auto di nuova produzione, riduce infatti drasticamente le emissioni di monossido di carbonio (CO2), di ossidi di azoto (NOx) e di particolato.
I veicoli Euro 4 possono circolare anche durante il blocco della circolazione e nei giorni in cui vigono le targhe alterne, iniziativa estesa, per tutto il 2005, a diversi comuni italiani.
Per sapere se la propria vettura dispone di questa omologazione
bisogna controllare la carta di circolazione che deve riportare, nel riquadro 2, al rigo V9, il tipo di omologazione e a quale direttiva europea è adeguata la vettura.
A partire dalla "Euro 2", tutti i libretti di circolazione riportano la sigla della direttiva cui la casa costruttrice ha fatto riferimento. Se sul libretto non sono presenti questi dati, l'automobile - se dispone di marmitta catalitica - potrebbe essere "Euro 1".
Per saperlo con certezza, ci si può rivolgere alla MTCT e chiedere se l'omologazione del veicolo è stata aggiornata con l'indicazione della direttiva attinente.
Torino, agosto 2005
ACU Piemonte
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