Ma che paese stiamo diventando? Caduta libera dei consumi e crollo della produzione industriale, tasso di inflazione, anche se sottostimato dall'1,8% al 2,1%. Turismo, che riteniamo essere risorsa fondamentale del paese, in netta crisi e che registra una caduta del “consumo turistico” da parte di sei milioni di cittadini.
Un settembre carico di tensioni dal lato prezzi e tariffe, derivato dai prezzi dei prodotti e dai servizi energetici. Di fronte a ciò vi è qualcuno che va in vacanza come i massimi responsabili di governo ed addirittura spariscono dalla circolazione, come per altro avevamo già pronosticato, quali le Commissioni che avrebbero dovuto dire qualche cosa attorno ai prezzi dei carburanti e quelli relativi alla assicurazioni auto.
Abbiamo già calcolato che in mancanza di interventi e al prezzo del petrolio attorno ai 60 dollari, le famiglie avrebbero subito un salasso ulteriore di 500 euro all'anno, tra gli aumenti del carburante, ricadute sui prezzi al dettaglio, gas elettricità e riscaldamento.
Intanto le tariffe della RC-Auto continuano a crescere, infischiandosene dell'aumento del 130% dal 1996, facendo subire agli assicurati un ulteriore aumento medio del 5 6% pari a un ulteriore aggravio di 45 euro annui ed inoltre, se il prezzo del petrolio si dovesse assestare dai 62 ai 65 dollari al barile, per le famiglie italiane oltre ai 500 euro già calcolati, se ne dovranno assommare altri 80 euro di ulteriori aumenti.
Si rende perciò necessario, per la gravità della situazione un maggior senso di responsabilità: il paese non può oscillare tra incompetenze ed inconcludenze colpevoli e scorribande corsare nel delicatissimo sistema finanziario che sembra, oramai, privo di seri punti di riferimento di verifica e di controllo. Solo quest'ultima questione sarebbe questione talmente importante da fare riaprire il Parlamento e definire leggi e norme, che la situazione richiede, a partire da quelle sul risparmio.
Agosto 2005
ADOC-ADUSBEF-CODACONS-FEDERCONSUMATORI
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