Il centralino del Codacons in questi giorni sono letteralmente sommersi da segnalazioni e richieste di aiuto provenienti da consumatori che, a seguito dei recenti attentati terroristici che hanno direttamente colpito la località turistica di Sharm el Sheik, ma che hanno altresì contribuito ad elevare il rischio di altri gesti del genere nelle altre località dell’Egitto (vista la concomitanza con una situazione politica interna tutt’altro che stabile), giustamente hanno rinunciato o vogliono rinunciare alla tanto agognata vacanza già prenotata e si vedono, tuttavia, negare da parte delle agenzie e dei Tour Operator la richiesta di cambiare destinazione, di spostare la partenza o di avere rimborsato quanto pagato, sentendosi proporre ( o meglio sarebbe dire, imporre) un vero aut aut: partire comunque o pagare una salatissima penale (addirittura in molti casi il 100%!!!).
In un caso, addirittura, a una consumatrice che si trovava in ferie a Sharm proprio in concomitanza con i tragici avvenimenti del 22 luglio, è stato negato il sacrosanto diritto di rientrare al più presto in Italia, interrompendo il proprio soggiorno, con la giustificazione (che però sa molto di scusa) che gli aerei erano pieni, di fatto costringendola a rimanere ‘confinata’ per giorni presso la struttura o in spiaggia, con la paura e l’angoscia del ripetersi di attentati.
Ma il colmo è che, dopo aver fatto finalmente ritorno in patria, peraltro solo grazie al fatto che padre si fosse precipitato a in Egitto (a bordo di un aereo -manco a dirlo - pressoché vuoto e, dunque, con molti posti disponibili anche per il ritorno) per recuperarla, la consumatrice si è vista negare il rimborso non solo della parte non goduta della vacanza, ma persino delle spese di viaggio aereo affrontate dal lei e da suo padre per far ritorno a casa.
Al di là di questo che per fortuna è abbastanza un caso limite che da diritto chiedere al Tour Operator un congruo risarcimento per i danni patrimoniali e morali, il Codacons invita tutti i consumatori a tener duro contro la protervia dei Tour Operator e in situazioni di contrasto con quei ultimi sulle possibili soluzioni da adottare inviare una lettera raccomandata di recesso al Tour Operator e per conoscenza (via posta o fax ) anche all’Agenzia e al Codacons, chiedendo, a seconda dei casi e delle destinazioni (specie se diverse da Sharm El Sheik), o il differimento della data mantenendo la stessa località originariamente prescelta; o il cambio (c.d. riprotezione) con una destinazione alternativa con altro pacchetto turistico tutto compreso di qualità equivalente o superiore senza supplemento di prezzo o un pacchetto di qualità inferiore previa restituzione della differenza di prezzo; oppure il rimborso totale, senza penali, di quanto già corrisposto entro 7 giorni lavorativi dal recesso, come è loro diritto ottenere in quanto la rinuncia chiaramente non dipende da causa imputabile al consumatore.
Ricordiamo, infatti, che la stessa Unità di Crisi del Ministero degli Affari esteri ha diramato una alcuni avvisi particolari’ (www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/aciWe/it/anteprima.jsp) con i quali, in considerazione degli attentati della notte fra il 22 e il 23 luglio scorso in cui si registrano morti e feriti e delle operazioni di soccorso in atto, viste anche la confusione e le difficoltà di comunicazione, <<si sconsigliano, per il momento – (ossia fino a data da destinarsi, N.d.A.) – viaggi nella zona di Sharm el Sheik>>.
<<Non si possono escludere –prosegue la nota della Farnesina - azioni terroristiche in altre località turistiche del Paese, in particolare del Medio Egitto dove si raccomanda di valutare con la massima attenzione la situazione e di adottare misure di cautela>>.
Un invito alla cautela che è stato fatto proprio anche dal Dipartimento di Stato USA che rivolgendosi direttamente ai propri connazionali, ma evidentemente indicando una strada anche per gli altri viaggiatori, ha sconsigliato di recarsi nel “Sinai meridionale”. Anche le stesse associazioni che rappresentano Agenzie di Viaggio e Tour Operator (come ad es. Fiavet, Astoi e Assotravel) hanno dichiarato pubblicamente che in caso di rinuncia al consumatore sarebbe stata garantita la possibilità di scegliere tra mete o date alternative e il rimborso totale e senza penali di quanto pagato (www.fiavet.it).
Il Codacons invita comunque tutti i consumatori, che non dovessero ottenere quanto richiesto, a rivolgersi all’associazione per far valere i propri diritti (anche per questo gli uffici rimarranno aperti anche in Agosto il martedì, mercoledì e giovedì mattina, dalle 9:30 alle 12:30 e il lunedì e giovedì pomeriggio, dalle 15:30 alle 18:30), telefonando allo 011.5069219.
Torino, 28 luglio 2005
Info Stampa: Codacons Piemonte Onlus 011/5069219
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