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Cellulari rubati: come bloccarne l’utilizzo

Accordo fra Autorità Garante e gestori di telefonia
  25/07/2005


Inchiesta dell'ACU Piemonte

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ed i gestori di telefonia mobile italiani (Tim, Vodafone, Wind, 3) hanno sottoscritto, nel maggio 2003, un accordo che ha previsto l’operatività del servizio di blocco dei cellulari rubati.

Ai sensi di tale accordo è stata istituita la cosiddetta Black list, la banca dati in cui sono inseriti i codici dei cellulari rubati o smarriti, che vengono di conseguenza bloccati. Chi subisce il furto dell’apparecchio cellulare può comunicare al servizio clienti del proprio gestore il codice Imel, riempire un modulo e, presentare, in caso di furto, la denuncia, in modo che l’apparecchio diventi inutilizzabile in tutta Italia. Il codice Imel di solito si trova nella confezione o sotto la batteria del cellulare e compare sul display digitando *#06#.

Se non si e' conservato il codice Imei (che e' scritto anche sulla scatola dell'apparecchio) e' sufficiente indicare al gestore quattro numeri chiamati con frequenza nell'ultimo mese, per evitare che qualcuno possa fare il brutto scherzo di bloccare un cellulare non suo. Tutta la procedura è gratuita.

Ogni volta che da un cellulare parte una telefonata la rete del gestore identifica l'apparecchio registrando il codice Imei, un numero di 15 cifre proprio di ogni telefono cellulare. Con il collegamento delle reti dei gestori di telefonia mobile a una lista contenente i codici Imei dei telefonini rubati o smarriti e' possibile bloccare qualsiasi chiamata in partenza da questi cellulari. Dal momento in cui il codice è inserito nella Black list, l’apparecchio non può più essere utilizzato, neanche se si inserisce la carta Sim di un altro gestore nazionale.

Il blocco, tuttavia, vale sul territorio nazionale, ma non all'estero, e in particolare nei paesi dell'Est, per cui il cellulare potrà essere utilizzato solo oltrefrontiera, in un Paese che non utilizza il codice Imel, inserendo schede straniere.

In caso di furto o smarrimento occorre naturalmente bloccare subito la sim card contattando il proprio gestore. Ma se si vuole impedire anche il funzionamento del telefonino bisognera' presentare una denuncia alle forze dell'ordine e poi inviarla all'operatore. Le quattro aziende attive sul mercato Italiano (tim, vodafone, wind e h3g) hanno predisposto una serie di procedure:

TIM: è necessario presentare una denuncia alle forze dell’ordine e poi consegnarla a un centro Tim, che attraverso il codice Imei provvederà a bloccare l’apparecchio.

VODAFONE: i clienti potranno presentare la denuncia (ma anche un’autocertificazione di smarrimento o furto) in un negozio Vodafone oppure contattando il call center e inviandola per fax insieme a un documento di riconoscimento.

WIND: la società ricorda che i clienti devono riempire un modulo reperito sul sito Web o ricevuto a casa o presso il customer care. Il cliente deve riempirlo e con la denuncia (non è obbligatoria, ma è meglio averla) si può recare al negozio Wind o mandarla via fax al customer care.

H3G: i clienti dell’operatore Umts dovranno presentare una denuncia alle forze dell’ordine in caso di furto e un’autocertificazione in caso di smarrimento, nonché riempire il modulo disponibile presso i punti vendita.

In caso di ritrovamento del cellulare sarà sufficiente comunicarlo per iscritto all’operatore, che provvederà a sbloccarlo rendendolo quindi nuovamente funzionante.

Tra le diverse fonti cui è possibile scaricare e risalire all’accordo stipulato fra l’Autorità Garante nelle Comunicazioni ed i gestori di telefonia mobile italiani, il sito dell’Autorità stessa reperibile all’indirizzo www.agcom.it.


Torino, lì 22 luglio 2005
ACU Piemonte

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