Registrato: 20/03/08 12:05
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Signori si cambia: la crisi non fa sconti, anzi costringe a rifare i conti.
Essì, quei vantaggi di alcuni, fin qui tenuti stretti, vacillano.
Quei tizi un pò attempati che hanno i patrimoni investiti negli immobili, messi al pizzo nei conti correnti, acquistanti Bot-Btp-Cct non dormono più sonni tranquilli.
I prezzi delle case scendono, i conti in banca frenano la rivalutazione, le obbligazioni hanno il fiato grosso.
Quei risparmi di reddito insomma si erodono. Tu ti rodi: che fai?
E tu, giovanil virgulto, fin ieri a zonzo tanto paga Pantalone, cerchi lavoro?
Quel lavoro poco qualificato, mal pagato, precario, fatto fare agli “estranei”?
Ennò, noi vigorosi, noi datati di capitale umano; noi della propensione a spendere, se avessimo da spendere, cerchiamo altro.
E quando con la crisi questo, e poco altro, offre il mercato che fai?
Ta-da-adattà, prendi quel che passa il convento.
Migri o cacci i migrati?
Se resti, torneranno a migrare i migranti; mancherà la loro spesa al Pil.
Se migri mancherà la tua, quella foraggiata da papà.
Comunque vada, chi resta avrà redditi insufficienti* ad acquistare quanto prodotto, inasprendo la crisi.
Chiunque vada** incrocerà altri migranti proprio quelli attempati che avranno convenienza ad andare dove i loro risparmi, in moneta forte, verranno rivalutati da monete deboli ed economie povere.
Lì però non qui.
Lì spenderanno.
Lì daranno una mano al Pil, non qui!
*Un dipendente straniero percepisce 973 euro al mese, 316 in meno di un dipendente italiano, che guadagna meno dei colleghi europei . Lo dice uno studio della Fondazione Leone Moressa. Il reddito è tornato ai livelli di 10 anni fa. Dati dell'ufficio studi della Cgia di Mestre.
**Operai, badanti, infermieri, perfino prostitute: per colpa della crisi, gli immigrati lasciano l'Italia. Lo dice Giovanni D'Agata, fondatore de: www.sportellodeidiritti.org. Rivela: «In quattro anni, si è ridotto di oltre tre quarti il numero di arrivi ed è aumentata notevolmente la quantità di partenze».
Mauro Artibani
Studioso dell’Economia dei Consumi
www.professionalconsumer.wordpress.com |
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