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<  Diritti  ~  Clicca l’affare, arriva la truffa

admin
Inviato: Ven Gen 09, 2009 9:29 am Rispondi citando
Site Admin Registrato: 04/12/07 09:57 Messaggi: 70 Residenza: Grugliasco (Torino)
Sempre più diffuse le compravendite in internet, soprattutto le transazioni fra privati. Alcuni portali sono seri e assicurano certe garanzie, ma un controllo totale è impossibile. E il rischio di prendere sonore fregature è sempre alto, come testimoniano le e-mail dei nostri lettori



Fare acquisti on line può essere un affare, ma a volte si rischia di prendere sonore fregature. È capitato per esempio a una nostra lettrice, che nei giorni scorsi lo ha prontamente segnalato alla redazione. La signora, avendo acquistato una lampada su eBay, il più importante portale di asteonline a livello mondiale, si è vista recapitare una merce che non corrispondeva alla descrizione, non valeva il prezzo pagato e presentava addirittura motivo di preoccupazione per la sicurezza di chi la usava. Come difendersi in questi casi? Non è facile. Un’idea che ci siamo fatti è che in questo settore vi sia un vuoto normativo o che almeno non sia così automatico applicare la normativa vigente in fatto di vendite a distanza al complesso mondo delle aste on line. Per questo saremo lieti di ricevere altre segnalazioni dai lettori, poiché il mondo della rete è in così rapida evoluzione da innescare problematiche per le quali non sono ancora previste soluzioni.

Come funzionano gli acquisti sul web


Di fatto in Italia le aste on line sono vietate dalle legge: l’articolo 18, comma 5, del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 114 (meglio conosciuto come Decreto Bersani) recita: “Le operazioni di vendita all’asta realizzate per mezzo della televisione o di altri mezzi di comunicazione sono vietate”. Successive circolari hanno precisato meglio questo divieto che viene circoscritto alla vendita al dettaglio, intendendo per dettagliante chi acquista merce da un grossista o un produttore e la rivende al consumatore finale. È possibile invece per un artigiano, un grossista, un produttore o un semplice privato regolarmente possessore della merce in oggetto, vendere direttamente al consumatore finale: e così infatti funzionano le aste on line. Il portale eBay vanta cinque milioni di utenti, nasce nel 1995. Non è l’unico portale di aste on line ma è sicuramente il più conosciuto e uno fra i più impegnati – bisogna dargliene atto – a garantire sicurezza nelle transazioni. Nonostante ciò, il meccanismo che regola il rapporto fra la società che gestisce il portale e venditore è come quello fra chi affitta un locale e chi all’interno di quel locale vende la merce. Il gestore del portale affitta lo spazio web a certe condizioni, ma non controlla i contenuti e quindi non si può ritenere né responsabile né mediatore della vendita. Proprio come il proprietario di un locale non è responsabile della merce che il suo inquilino vende ai clienti.

Il modello eBay

È ovvio che, gestendo un gran numero di utenti e un ottimo volume di affari, eBay tiene molto alla sicurezza delle compravendite sul portale, ma il meccanismo delle aste on line permette un controllo che arriva fino ad un certo punto e poi si ferma. Attraverso “l’accordo per gli utenti” (ultimo aggiornamento il 13 agosto 2008) eBay stabilisce le regole per venditori e compratori e può escludere dal portale tutti coloro che non si attengono a queste regole; certo però che non può garantire, come nel caso capitato alla nostra lettrice, la qualità di una merce, poiché non è che l’affittuario del negozio. A disposizione del consumatore eBay fornisce anche lo strumento della controversia che permette di contestare un acquisto o rivendicare un pagamento. Un venditore troppo contestato viene allontanato dal sito, ma recuperare il denaro in caso di cattiva fede o di una fornitura non corrispondente è cosa più complessa.

Il diritto di recesso


Il diritto di recesso stabilito in tutte le compra-vendite a distanza è la miglior garanzia per gli acquisti, ma come può essere applicato alle aste on line? Dando al banditore e allo stesso venditore la possibilità di stabilire, all’interno del suo spazio, le regole da applicare in caso di volontà di recesso da parte dell’acquirente (per esempio in quanti giorni può attivare la restituzione del bene). L’acquirente, nel momento in cui compie l’acquisto, implicitamente accetta di attenersi a questa regola. Di fatto questo non è un vero diritto di recesso, ma solo un patto fra acquirente e venditore
che i portali più seri, fra cui sicuramente eBay, cercano di far rispettare al massimo. Ma non vi è nessun rapporto di garanzia fra il gestore del portale e il consumatore, qualsiasi garanzia è esclusivamente fornita dal venditore secondo il suo arbitrio. Né si può attribuire al portale un vero ruolo di banditore, poiché non entra nella mediazione, ma semplicemente mette a disposizione uno spazio. Il diritto di recesso per le compravendite a distanza non vale nelle aste on line. Se si considera che spesso gli scambi avvengono fra privati, si capisce anche perché è impossibile applicarlo. Infatti nell’accordo per gli utenti non viene mai menzionato un diritto di recesso, ma al massimo “la possibilità di restituire l’oggetto”. Fra l’altro segnaliamo anche che molti utenti lamentano l’eccessiva farragginosità dell’accordo, che richiede qualche giorno di lettura e molta pazienza nonostante all’interno del sito si cerchi in più di un’occasione di aiutare l’utente a capirne le regole.

Chi vigila sulle aste?

La Polizia postale e gli stessi gestori di eBay. Proprio di questi giorni è la notizia dell’apertura del sito www.venderesicuro.it, dove vengono suggerite regole ai venditori, ma pochi consigli ai compratori. Ovviamente, più è trasparente il percorso di vendita, più è chiara e precisa la descrizione della merce, più l’acquisto diventa sicuro. Ma per i consumatori, sempre su iniziativa di eBay e con il sostegno della Polizia Postale, c’è il sito www.compraconbuonsenso.it, dove l’utente viene anche informato che esiste un diritto di recesso da un acquisto entro 10 giorni. Un aspetto, questo, che varrebbe la pena approfondire, poiché questo diritto non viene palesato nel famoso accordo con l’utente.

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informaconsumatori n° 10 - dicembre 2008 pag. 8
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Inviato: Lun Mar 12, 2012 4:44 am Rispondi citando
Registrato: 12/03/12 04:16 Messaggi: 1
Occhio non vede.. cuore non sente, voglio raccontare la mia storia sperando possa aiutare qualcuno, sono un acquirente da anni di EBAY e purtroppo per un errore sono capitato su un annuncio riguardande un decoder digitale dichiarato nuovo che ho acquistato ma non leggendo bene le condizioni.
Il mio primo errore è stato acquistare questo oggetto dove il venditore ha preteso un pagamento senza nessuna tutela, io prima di pagare ho scritto al support ebay il quale ha risposto con alcuni righi di regolamento dicendo che pur avendo sbagliato dovevo comunque pagare questo acquisto, cosa che ho fatto effettuando un pagamento con bonifico in regola con il regola come richiesto.
Il venditore giorni dopo mi ha spedito questo oggetto: un vecchio decoder digitale usurato, e non come descritto nell'annuncio "NUOVO",…..ma purtroppo la mia storia non finisce qui...
Normalmente in questo caso l'acquirente può rilasciare una recensione negativa al venditore cosa che io ho fatto... però... in questo caso il venditore molto ferrato più di me sui limiti EBAY, ha aperto una controversia per mancato pagamento dell'oggetto, cosa che è assolutamente assurda in quanto sono in possesso della ricevuta del pagamento del decoder consegnato con gli estremi della spedizione del corriere.
Il trucco usato è il non intervento nel merito di EBAY che evidentemente il venditore già sapeva, che ha respinto metodicamente la mia richiesta di invio documentazione, cioè.. io non ho potuto in nessun modo ho potuto dimostrare che avevo pagato questo oggetto né che lo avevo ricevuto, EBAY non accetta documentazione di nessun tipo di ricevuta.. e per questo a ritorsione sono stato contestato.. ma purtroppo!!!!!! non è ancora finita ancora qui..
Ho aperto aperto anche uio una controversia per "oggetto non conforme", unica cosa che potevo fare visto la mancanza di legalità in queste transazioni e dopo miei molteplici reclami dove ripetevo i dati del mio bonifico, EBAY alla fine deciso di chiudere il reclamo del venditore per mancato pagamento come infondato.
Chiuso questo ingenuamente anche io hoi ritirato la mia controversia per oggetto non conforme per chiudere questa "buffonata senza leggi", ma invece il venditore.. sempre più informato di me, ha trovato un'altra strada per la sua vendetta alla recesione negativa avuta: ha richiesto i miei dati di contatto a mezzo telefono ( cosa che mi ha fatto realmente incavolare perchè EBAY li ha rilasciati senza il mio consenso ), ma purtroppo qui il venditore ha avuto fortuna, un anno fa ho cambiato numero e su segnalazione del venditore EBAY a bloccato il mio account.. morale:
sono stato truffato...
non sono stato tutelato..
mi anno anche punito, ebay per zittire le mie molteplici lamentele mi ha anche bloccato l'account con la scusa che i dati del mio telefono non sono aggiornati ed ora devo anche supplicarli di sbloccarmi..
La morale è che i furbi e disonesti vincono sempre su EBAY.. ma perchè questo?
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