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Mauro Artibani |
Inviato: Lun Feb 06, 2012 8:25 am |
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Registrato: 20/03/08 12:05
Messaggi: 676
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Quando l’eccesso di capacità produttiva delle Imprese brucia il Valore delle merci che vigili Consumatori spengono acquistandole, trasformando quel valore in ricchezza, che poi consumate fanno ri-produrre dando continuità al ciclo produttivo, sostanza alla crescita economica, siamo al giro di boa.
Eggià, quando questo avviene il centro di gravità del meccanismo produttivo si sposta dal lavoro di produzione a quello di consumazione.
Bene, nonostante tal giro di boa e la ricchezza distribuita in ragione del concorso degli agenti economici alla generazione del valore, proprio quelli che acquistano stanno in bolletta. Lo squilibrio risulta patente!
Già, quella ricchezza accreditata dall’esercizio dei Consumatori, distribuita male, usata peggio - in profitti non reinvestiti dispersi in altri lidi, in salari e stipendi insufficienti ad acquistare quanto prodotto; per parcelle, bonus, stock-options, lauti emolumenti, ben sufficienti spesi meno della capacità di spesa - sono risorse economiche sottratte alla crescita.
Orbene, la Politica, rappresentante degli interessi dei portatori di interesse, che quella ricchezza distribuisce per dare focillo a quegli stessi interessi, quell’Ente insomma, dovrà rivedere la natura del proprio essere; i Partiti la pratica del proprio fare.
Non sembra più spendibile prelevare propria quella ricchezza da chi la genera per mal trasferirla a chi mal la usa.
Suvvia, nell’Economia dei Consumi non v’è spazio per ineffettuali controversie tra Capitale e Lavoro; lì, la Domanda Comanda!
A cattivi redistributori, ancora intossicati da scorie ideologiche, meglio una più anodina ri-allocazione di quelle risorse, tutt’intenta a migliorare la produttività del sistema, dando a Cesare quel ch’è di Cesare: tornaconto a chi acquistando fa crescere il Pil al fin di poter riacquistare.
Si, un ristoro economico, vieppiù già tassato con l’Iva sugli acquisti e la Tarsu per lo smaltimento del consumato.
Quei Partiti, partiti per distribuire ai “propri cari”, possono tornare e darsi al controllo dell’allocato.
Tutto questo una provocazione? Forse.
Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009
www.professionalconsumer.wordpress.com
www.professioneconsumatore.org |
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