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Mauro Artibani |
Inviato: Lun Gen 25, 2010 1:22 pm |
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Registrato: 20/03/08 12:05
Messaggi: 676
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Al mercato funziona più o meno così: se un bene risulta scarso, appetito dai più, fa un buon prezzo; se abbondante, tutti sazi, il prezzo scende.
Stessa cosa per il denaro: bene idoneo per soddisfare bisogni.
Di questi tempi, con i bisogni soddisfatti quel denaro che acquista meno, acquista valore.
Quando invece tocca smaltire offerta in eccesso, il credito rifocilla denaro insufficiente per dare corso agli acquisti. Viene così restituito valore a merci altrimenti svalutate, viene svalutato il valore di quel denaro.
Il Produttore fa profitti incongrui; al Consumatore toccano merci in eccesso e credito da restituire; per tutti ricchezza prodotta con il debito.
Il denaro, troppo esposto a venti congiunturali, che alterano le misure, mal misura il valore delle merci.
Per uscire dal guado occorre ancorare la resa del portafoglio su fondali più stabili.
Se il denaro incorpora la fatica del lavoro, occorsa per guadagnarlo, divenendo unità di misura del valore-lavoro, si avrà più attenzione nello spenderlo ed un impiego più redditizio.
Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009
www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org |
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