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Occhio alla penna: una famiglia di tre persone può arrivare a “risparmiare” fino a 400 euro al mese nel fare la spesa. Questo dichiara l'Unione Nazionale Consumatori sulla base dei risultati dell'inchiesta "Consumare bene", condotta nei mesi di marzo ed aprile.
Nell'inchiesta, fresca fresca, sono state messe a confronto tre famiglie (A, B, C) e tre diversi modi di fare la spesa: la famiglia A si e' sempre affidata alla primissima scelta, la famiglia B e' stata più oculata, pur senza rinunciare alla qualità dei prodotti e la famiglia C ha acquistato gli stessi prodotti affidandosi ai primi prezzi di un ipermercato. I risparmi sono evidenti: comprando con intelligenza latte, caffè, pane, pasta e carne si può arrivare a spendere fino al 62% in meno.
Se la vita è spesa a fare la spesa: tre i modi di farla, tre le convenienze, tre diverse efficienze produttive.
Gli “A” come abbienti, quelli che non guardano i costi, si limitano ad acquistare.
La domanda di consumo arriva loro nei “consigli per gli acquisti”. Improvvidi nel loro incedere: consumatori dilettanti.
Poi ci sono i “B” quelli che…..boh!
Gli oculati “né carne, ne pesce”, quelli che si barcamenano tra redditi insufficienti e credito al consumo. Quelli che vanno dove li porta il vento.
Infine ci sono i “C” consumatori si, ma professionisti. Io li conosco, non solo “primi prezzi”, impegnano il loro tempo, la perseveranza, l’attenzione; sono informati, conoscono, indagano, confrontano.
Sono quelli che fanno la Domanda ed acquistano solo risposte convenienti: Professional Consumers insomma.
Quelli che ottengono corposi utili da cotanto fare: altro che risparmio, Reddito.
Reddito da Consumo che retribuisce questo loro lavoro.
A proposito, la sagacia del loro fare scardina rendite ed elimina privilegi. Istillano concorrenza, fanno insomma un buon lavoro.
Mauro Artibani
www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsmatore.org |
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