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Più equi, competitivi e sostenibili. Lo dice il presidente Draghi in Parlamento agli eletti, perchè gli elettori intendano; con lo stesso impeto non possiamo mancare!
Beh, i Consumatori, per ruolo e quando possono, con la spesa fanno i 2/3 della crescita economica. Così viene generato reddito, quel reddito che serve a fare nuova spesa. Tocca allora allocare queste risorse di reddito per remunerare chi, con la spesa, crea lavoro e lo remunera remunerando tutti, pure quelli del capitale. Più equi di cosi?
Okkei, d’accordo ma… non sembra esser tutt‘oro quel che luccica. Da un impegno di tal fatta, al dover fare i conti con un’ambiente che non regge la botta dei ritmi imposti dalla crescita, il passo è breve, anzi grave, tanto da dover pagare dazio.
Talmente grave che di questa sostenibilità toccherà farsi carico.
Dunque, se la Terra stenta a riprodurre risorse e a smaltire i rifiuti generati dall’attività economica c’è una raponsabilità da dover assumere: l’aver dato, in comodato d’uso, la domanda a quelli del marketing limitando la nostra azione alla sola spesa.
Tocca allora pagar pegno. Se la domanda comanda, facendo quei 2/3 della crescita, con la ripresa in carico si può fare ancor di più!
Approposito, comanda pure perchè la sovraccapacità dell’offerta, già prima della pandemia, stava imbarazzata dinanzi ai Consumatori del mondo ricco, affrancati dal bisogno.
Questi fatti rimescolano le regole: l’offerta ha „bisogno“ che venga acquistata da consumatori senza il bisogno di doverlo fare.
No, non è l’ennesimo paradosso che abita l’Economia dei Consumi, piuttosto una cunetta del mercato dove questi nuovi equilibri attendono di poter fare prezzo.
Nell’attesa che il prezzo si faccia, facciamo domanda di merci a basso impiego energetico ed eco-compatibili; pure quella di beni immateriali e di prodotti ignudi, svestiti da packaging sfrontati.
Suvvia, quando tutti in coro facciamo queste domande beh, pure così, all’offerta toccherà ubbidire.
Eggià, questo s’ha da fare per la nostra cara Amica: rassodare la capacità riproduttiva e ripristinare quella di smaltire i residui.
Con l’economia circolare si è proprietari della materia prima, il rifiuto da riciclare, e dei 2/3 di quella spesa aggregata: il perno, insomma, attorno a cui far girare il meccanismo per poter funzionare e riuscire a coniugare tornaconto e responsabilità, per tutti; per i Consumatori di più.
Ehi, con il guadagnare vantaggio economico dall’aggiustare la Terra si fa bingo; da questa nuova competitività, tombola!
Mauro Artibani, l’economaio |
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