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I medici medicano, gli insegnanti insegnano, i vigili vigilano e i consumatori?
Già, se ciascuno esercita la propria competenza, medici, vigili, insegnanti fanno e sanno cosa fare i consumatori no; hanno rinunciato all’esercizio di quelle competenze.
Sono marketing e industria pubblicitaria a produrre domanda di consumo. Lo fanno su commissione dei produttori: a noi non resta che acquistare e farlo a più non posso.
Se tanto mi dà tanto: il reddito non basta più, risparmi al lumicino, debito gonfiato.
Siamo alle stremo.
Il nostro pigro esercizio produce danni alle nostre finanze, lascia campo aperto ai profeti di sventura che vedono annichilire pure le nostre umanità, saturarsi ragione ed emozione con il rischio di minare l’ottimismo, propedeutico a quella mirabolante FIDUCIA DEI CONSUMATORI, che sostiene il mercato.
Giammai!
Insomma, limitarsi ad acquistare è esercizio sterile che non rende ragione delle nostre possibilità: no alla pratica dilettante.
Costruire la domanda di consumo deve essere la nostra mission.
Si restituisce così merito all’azione, responsabilità all’agire, agio alle nostre finanze.
Eggià!
Il meccanismo economico che ci ha affrancato dal bisogno non ammette indugi: consumare si deve.
Reclamare per noi cosa, quando e come farlo si può. Ne va del nostro tornaconto.
Proprio il tornaconto ovvero la somma delle nostre utilità: reddito,ruolo, controllo dei processi di responsabilità.
Come?
Costruire diversificate nicchie di senso dove ficcare dentro: Valori, Etica, Piaceri, Vizi e Sfizi.
Nicchie, insomma, usate come setacci per filtrare le occasioni di acquisto e condizionare l’offerta.
Nicchie che ammiccano ad orizzonti eterogenei, nicchie vere e nicchie false, nicchie miraggio.
Tutto questo ci consente di recuperare e utilizzare nel mercato identità multiple, spiazzare abitudini, cambiare abiti, edificare nuove abiazioni per le nostre opportunità.
Sta quì la condizione per potere redistribuire ruoli, gerarchie epperchennò redditi.
La gente del marketing e della pubblicità potrà perdere prerogative e lavoro? Migliaia di disoccupati?
Macchè! Avremo noi bisogno di consulenti che sappiano impacchettare in maniera impeccabile la nostra Offerta di Consumo.
Insomma c’è lavoro per tutti.
Tutti devono fare la propria parte.
Mauro Artibani, l'economaio
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