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Nell’incontro tra Consumatori e Produttori, tra chi vende e chi compra, tra chi offre e chi domanda; là, dove si confrontano le utilità, si cercano le convenienze e questo braccio di ferro trova equilibrio, si fa il prezzo: questo il mercato.
Quando lo si trova imposto sulle confezioni, quell’ambaradam sembra mancare.
Eppure il prezzo c’è. In codice, a barre, ma c’è.
Cribbio: chi l’ha fatto, come l’ha fatto e soprattutto il prezzo è giusto?
Domande legittime, per dipanare quel “tanto finto” che appare.
Ed allora, io finto tonto, interpreto: con la lente indago, con il naso annuso; avendo labbra dico.
Se vi è un eccesso di capacità produttiva nel settore automobilistico pari a 30.000.000 di pezzi e la pubblicità si limitasse a dare informazioni sui modelli in vendita, avrebbe efficacia quel messaggio?
Se invece quel messaggio mettesse in campo orizzonti di senso, utilizzando passioni, emozioni avrebbe un' efficacia irresistibile: difficile sottrarsi.
Se poi quelli del marketing ci mettessero del loro nel produrre attese indifferibili, fino a sollecitare la domanda, ed il tutto risultasse decisamente efficace, fino a simularne l’accoglimento, fare il prezzo .... un gioco da ragazzi!
Avremo acquistato l'eccesso al prezzo imposto.
Se tutto questo fosse, se tutto questo potesse esser fatto, noi Consumatori non avremmo il potere della domanda, avremmo solo il dovere di acquistare per far crescere l’economia.
Questo quel che si è fatto, acquistando ben oltre la nostra capacità di spesa, magari a credito; magari per produrre ricchezza con il debito: questa un'altra faccia della crisi!
Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009
www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org |
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