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Doveva entrare in vigore l’estate scorsa, poi il primo gennaio di quest’anno, ma la scadenza è stata nuovamente rinviata. A quanto pare le aziende italiane hanno paura dei consumatori organizzati.
Ma il Governo da che parte sta?
La ClassAction, o azione collettiva risarcitoria, in Italia ancora non parte.
La controversa proposta di legge non è entrata in vigore: l’ultimo rinvio del governo è per luglio 2009. La normativa attuale approvata dal governo Prodi nella Legge Finanziaria 2008, fa bella mostra di sé all’interno del Codice del Consumo all’articolo 140 bis, ma non è mai entrata in vigore. Dopo alcuni rinvii, l’ultima promessa dell’attuale governo è quella di varare il provvedimento entro luglio 2009.
Ma come mai è stato così difficile questo percorso?
Innanzi tutto perché la class action non piace alle aziende. E si può benissimo comprendere perché. Basta farsi un giretto in Rete e nonostante la legge non sia ancora entrata in vigore, già sono nate delle “classi” e dei registri a cui potersi iscrivere se si ritiene di essere accumunati dallo stesso diritto leso o di aver preso la stessa fregatura. La class action di fatto è un potente strumento di difesa del consumatore, ma questa, nella sua formula all’italiana, non piace neanche alle associazioni, sembra tenda troppo a scoraggiare, piuttosto che a regolamentare, l’azione collettiva. Quindi, da qui a luglio, tutti possono ancora dire la loro: il governo, che ha proposto un nuovo testo sicuramente migliorativo, ma ancora pieno di insidie, e le associazioni di consumatori che danno battaglia per arrivare ad una buona legge.
Ma che cos’è la class action?
Forse meglio di tutti ce l’ha spiegato il cinema, numerose sono infatti le pellicole ispirate ad azioni collettive di risarcimento che negli Stati Uniti hanno reso famosi studi legali e cittadini.
La class action è un’azione legale condotta da uno o più soggetti che hanno in comune (classe) una questione di fatto o di diritto da rivendicare collettivamente.
È uno degli strumenti più efficaci per dare forza all’azione legale nei confronti di grandi aziende e multinazionali, con il vantaggio che dell’eventuale vittoria possono beneficiare tutti gli aventi diritto, semplicemente aggregandosi alla classe, anche dopo la sentenza.
È evidente che oltre al reale valore giuridico dell’azione, la legge costituisce un deterrente ai comportamenti scorretti da parte delle aziende, poiché in caso di azione collettiva risarcitoria e dimostrato il torto dell’azienda, il risarcimento diventa veramente oneroso dal momento che ci si trova davanti non ad un singolo cliente, ma di fatto a tutta la classe degli aventi diritto.
Trovate tutto l'articolo in
informaconsumatori n° 2 - febbraio 2009 pag. 5
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