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Nessuna variazione per gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2008.
La novità riguarda il 2009: le agevolazioni rimangono invariate rispetto all’anno scorso, ma in termini fiscali devono essere “spalmate”, senza possibilità di scelta, in cinque anni
Finalmente si è arrivati alla conclusione di un periodo di grande “passione” riguardante il bonus energia, che ha creato incertezza e apprensione in tutti i cittadini che avevano intenzione di svolgere opere di riqualificazione energetica. Nei numeri si poteva delineare la grande paura di perdere l’occasione di sfruttare lo sconto del 55 per cento: ben 180 mila erano state le domande inviate all’Enea. Non a caso, su Informa- Consumatori di gennaio, avevamo cercato di fare chiarezza con le informazioni, ancora incerte, che trapelavano dalle alte sfere. Vediamo ora una volta per tutte che cosa è cambiato e che cosa invece è rimasto inalterato rispetto alla precedente finanziaria.
Per il 2008
Innanzitutto è negata la retroattività del provvedimento (quello che annullava o riduceva fortemente i benefici del bonus energia e che aveva giustamente allarmato i consumatori) per le opere svolte fino 31 dicembre 2008. Per spese sostenute dal 1° gennaio 2009 lo sconto del 55 per cento andrà ripartito in cinque rate annuali; per le spese invece affrontate sino a tutto il 2008, si potrà scegliere ancora di ripartirle in tre oppure in dieci anni. Il numero delle domande di accesso allo sconto ha superato ogni possibile aspettativa, determinando un aumento pari a quasi il 40 per cento. L’articolo 29 ha risolto i dubbi che si erano creati portando nella variabile della detrazione da tre a dieci anni la possibilità di un maggiore controllo, da parte del fisco, del calcolo preventivo delle somme portate in detrazione. Altra novità significativa rispetto al vecchio corso sarà la comunicazione all’agenzia delle Entrate sulla linea del 36 per cento, quella – per intenderci – del recupero edilizio degli immobili e della loro manutenzione. Per la possibilità di diluire lo sconto sulla dichiarazione dei redditi nei tre oppure dieci anni, si fa riferimento alla data di pagamento della fattura.
A partire dal 2009
Per i lavori invece svolti nel 2009, e per il 2010, lo sconto fiscale sarà in cinque rate di pari importo ripartite in egual misura. L’invio della documentazione, all’inizio lavori, sarà da effettuarsi tramite un professionista (quelli per intendersi responsabili dell’invio del 730 o dell’Unico) al centro servizi di Pescara, mentre prima la documentazione di inizio attività era inviata per posta tramite raccomandata semplice senza ricevuta di ritorno. Di fatto non si è prodotta una grande variazione, in quanto già la documentazione energetica andava inviata tramite via informatica all’Enea. Bisogna tenere presente che non c’è un prezzario approvato e questo deve essere oggetto di analisi al momento della scelta del professionista che per il contribuente dovrà inviare la comunicazione. Da una rapida analisi sul web abbiamo notato che le domande prevalenti sono legate al costo della pratica, che varia da regione a regione. Il consiglio è di monitorare i costi in maniera comparativa senza fermarsi alla prima offerta di consulenza e di informarsi preventivamente su tutti gli adempimenti che il professionista andrà a coprire nella propria attività. L’asseverazione da parte del tecnico è, nell’attuale procedura, il più importante adempimento a carico del contribuente e parte fondamentale della domanda. Il tecnico deve possedere i requisiti tecnici richiesti ed avere perciò un’abilitazione che deve essere consegnata al cliente e da questi conservata, pena la decadenza della pratica e dei successivi sgravi fiscali collegati. Altra parte importante deve essere considerata l’attestato di qualificazione energetica, anche questo da inviarsi in via telematica. Da tutto ciò si evince che è conveniente avere come professionista un unico interlocutore, che possa svolgere le due parti, sia quella tecnica e sia quella di invio telematico.
Che cosa è cambiato
In soldoni, chi aveva rateizzato in tre anni lo sgravio, lo faceva per sfruttare completamente la detrazione, quindi quella possibilità era indirizzata a chi eseguiva interventi particolarmente costosi e possedeva un reddito alto. Dall’altro lato per chi aveva redditi bassi, per esempio un pensionato, era più vantaggioso spalmare lo sgravio nei dieci anni. Questo non sarà più possibile con il nuovo corso, in quanto l’arco temporale è ridotto a cinque anni. Un esempio: un reddito di circa 8.500 euro, che versa ogni anno un’imposta lorda di 1.990 euro, potrà beneficiare interamente dello sconto solo per interventi poco costosi.
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informaconsumatori n° 2 - febbraio 2009 pag.16 |
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