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<  Inchieste  ~  “La qualità? Solo dopo gli incassi”

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Inviato: Ven Gen 30, 2009 8:57 am Rispondi citando
Site Admin Registrato: 04/12/07 09:57 Messaggi: 70 Residenza: Grugliasco (Torino)
Pendolari infuriati per servizi sempre più scadenti. I sondaggi confermano che il numero dei viaggiatori aumenterebbe, con ferrovie più funzionali. Ma l’azienda: “Treni migliori in Francia e Germania? Là incassano il doppio”



Quant’è bella l’Alta velocità. Treni eleganti, rapidi e confortevoli, capaci, da metà dicembre, di percorrere anche la distanza tra Milano e Bologna in appena 65 minuti. Una novità preannunciata da mesi come il fiore all’occhiello di Trenitalia. L’entusiasmo, però, non pare aver contagiato la categoria dei “pendolari” che, se il dizionario Zanichelli avesse il senso dell’umorismo, verrebbe definita così: “chi, non risiedendo nel luogo in cui lavora o studia, è costretto a raggiungerlo con estenuanti viaggi quotidiani di andata e ritorno, che terminano tre volte su dieci in ritardo, in condizioni igieniche non sempre ottimali”. Non vorremmo sparare sulla Croce rossa, dato che Trenitalia ha ricevuto prima una strigliata da Mister Prezzi per aver aumentato i biglietti più velocemente della media europea, poi una multa dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette, ma il quadro che esce dalle ultimi indagini perilpendolaremediononèdeipiù rosei. Da una recente ricerca arrivata a conclusione della campagna del Movimento Consumatori, “Diritti sui binari”, e realizzata in collaborazione con Ipsos, è emerso che i viaggiatori non promuovono il servizio ferroviario.Tra le criticità rilevate fra gli utenti che salgono in treno almeno una volta l’anno, spicca in prima posizione la pulizia dei bagni, insufficiente per il 76%degli intervistati, seguita da pulizia delle vetture (72%), affollamento dei treni (64%), qualità delle vetture (58%), puntualità e rispetto degli orari (57%), prezzodeibiglietti(51%).Madiquesta indagine Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento consumatori, vuole sottolineare soprattutto un fatto, ovvero che “molti pendolari utilizzerebbero il treno se fossero in condizione di farlo, sia per disponibilità di linee che per qualità del servizio”. Come si difende Trenitalia? Non molto bene, in realtà, dato che abbiamo cercato di ottenere dall’azienda un’intervista, ma con scarso successo.
Le uniche dichiarazioni che abbiamo avuto ci sono arrivate da una fugace telefonata che ribadiva un paio di concetti più volte già espressi dall’azienda: “Abbiamo chiesto ripetutamente treni nuovi al Governo, ma non ci sono stati dati e le Regioni ci dicono di non avere abbastanza soldi. Per quanto riguarda la qualità saremo anche in parte responsabili, ma certo non è facile fornire lo stesso servizio di paesi come Francia e Germania, avendo, rispetto alle loro ferrovie, costi analoghi ma metà degli incassi”. Su un punto Miozzi dà ragione a Trenitalia: se si ritiene che vada sostenuta la mobilità su rotaia, è chiaro che deve essere il pubblico ad adottare queste politiche. “Però – precisa - ci sono cose che prescindono dal numero dei convogli, ad esempio, le difficoltà e i costi per ottenere un bonus sul ritardo di un treno o i numeri telefonici ad alta tariffazione da chiamare per avere delle informazioni. Un altro aspetto riguarda gli aumenti delle tariffe appena passati e quelli ancora in programma: alzare il prezzo dei biglietti è legittimo, ma solo se a questo corrisponde un aumento della qualità del servizio.” È d’accordo anche Cesare Carbonari, pendolare sulla Torino- Milano per 15 anni, alla guida del comitato spontaneo che riunisce gli utenti di quella linea. “Saremmo anche disposti a pagare di più per avere un servizio migliore – assicura – ma prima vogliamo vederlo, il miglioramento, e solo dopo dovremmo pagare la differenza; finora è sempre accaduto il contrario”.
A titolo di consolazione, apprendiamo che la situazione dei pendolari non dovrebbe subire ulteriori peggioramenti causati dalla nuova tratta di Alta velocità appena inaugurata. Almeno così ha dichiarato più volte l’ad di Trenitalia, Mauro Moretti: “L’azienda non dimentica i pendolari”.
Già il giorno dopo la partenza del convoglio Frecciarossa, però, la nostra redazione riceveva e-mail di protesta dai vari comitati per i disagi subiti sulle loro tratte di percorrenza.
Se i pendolari non sono stati proprio dimenticati dall’azienda, di sicuro non si sono neanche sentiti in cima ai suoi pensieri.

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informaconsumatori n° 1 - gennaio 2009 pag.5
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