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					Che ci si trovi nel bel mezzo di una crisi: il fatto.
 
Che si debba comprenderne le cause: una necessità.
 
Che si debbano trovare soluzioni per uscirne: un obbligo.
 
Le cause: un meccanismo economico-produttivo portato allo stremo.
 
Diamo un’ occhiata.
 
Il Capitale a disposizione del produttore: la qualità del prodotto prodotto; quello del pubblicitario: la capacità di rendere appetibile quel prodotto; per il commerciante: la capacità di vendere; per i consumatori: la possibilità di acquistare al meglio.
 
Il meccanismo produttivo, insomma, funziona se tutti gli operatori giocano al meglio; massimo il rendimento di quei capitali.
 
Se qualcuno marca visita, quel meccanismo perde colpi:  lo si è fatto, siamo tutti allo stremo.
 
Chi ha acquistato ben oltre la capacità di spesa, fino a indebitarsi oltremisura, fino a non poter ripagare il debito dando la stura alla crisi del credito?
 
Facile no?
 
La colpa dei Consumatori: imperizia nell’utilizzo della risorsa di capitale a disposizione - i consumatori USA, negli ultimi 6 anni hanno speso il 6 % in più di quanto guadagnato. L’espiazione: l’obbligo di mettere in campo soluzioni non congiunturali per uscire dalla crisi.
 
Per mettere riparo alla nostra insipienza occorre acume, perizia e così aumentare la redditività del nostro capitale: il reddito. 
 
Per debito d’ufficio basterebbe acquistare meno, magari quel mangiare che ci fa ingrassare e non dover poi spendere per dimagrire; meno abiti di moda che passano di moda svalutando il nostro acquisto ed op: più profitto all’azione, più reddito a disposizione, maggior remunerazione al nostro capitale.
 
Rimessi i nostri debiti, allora, utilizzate al meglio le nostre risorse, riparati gli squilibri del meccanismo si  riparte alla grande.
 
Col cavolo!
 
Essipperchè, in questo modo, si riducono   proprio quegli acquisti necessari a sostenere l’offerta dei produttori, il convincimento dei pubblicitari, le vendite dei commercianti.
 
E siamo daccapo a 12.
 
Bè, allora scopriamo le carte: il meccanismo economico ha dentro un bug. 
 
Sembra funzionare solo con consumatori dilettanti, prodighi e impenitenti.
 
Insomma si rende possibile produrre ricchezza solo sfruttando la nostra insipienza; quella stessa insipienza che ha portato il mondo sull’orlo del baratro. 
 
Francamente tutto questo risulta inaccettabile.
 
Il gioco è finito, si cambia il gioco, diamo noi le carte. 
 
Se il reddito è la nostra risorsa, aumentarne la redditività  il nostro obbligo di operatorie economici; ridurre gli acquisti l’occasione, la possibilità.
 
Non c’è che dire:  un bel paradosso.
 
Paradosso per paradosso la soluzione sta nelle proposizioni del Professional Consumer: 1fava, 2 piccioni.
 
Voilà un Reddito da Consumo, due risultati: riconoscere un utile alle utilità fornite dal lavoro di consumazione, indispensabili al funzionamento del meccanismo produttivo; un utile per rifocillare il mai sopito fare goloso dei consumatori e farli tornare a consumare.
 
 
Mauro Artibani
 
www.professionalconsumer.splinder.com
 
www.professioneconsmatore.org | 
				 
				
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