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<  Il consumo come professione  ~  PANCE, DONNE, COSTUME E SENSO

Mauro Artibani
Inviato: Lun Lug 21, 2008 9:39 am Rispondi citando
Registrato: 20/03/08 12:05 Messaggi: 676
Ho visto in giro pance, addomi, ombelichi in tutte le salse. Impertinenti, allusivi, sfrontati; sudati e intirizziti. Ostentati da donne di tutti i colori, età, censo, cultura e fragranza.
Cosa diavolo sta succedendo?
Tante differenze di identità di colpo azzerate.
Donne spudorate e morigerate; sode e adipose; quelle sapienti e quelle insipienti; adolescenti e “non più”; abbienti e non abbienti: tutte insieme appassionatamente abbigliate di tutto punto.
Un bel dilemma.
Antropologi, sociologi, psicologi, pure filosofi dipanate la matassa!
Le vostre competenze hanno da svelare l’arcano. Quella moda si è fatto Costume, senso, significato: attendiamo lumi.
Ci sono poi anche i risvolti economico-produttivi di questa faccenda che vanno indagati. Questo è il compito a cui i Professional Consumers non possono sottrarsi.
Diamo un’occhiata.
Quegli abiti succinti lasciano intravedere, ben più delle pance, un gigantesco meccanismo di Valore Aggiunto e di Fidelizzazione.
Le cose stanno pressappoco così.
Le griffe della moda hanno ficcato dentro le loro merci un senso di appartenenza. Un Valore inestimabile che vendono nel prodotto; fanno alti profitti.
Hanno loghi che danno asilo conturbante: affiliano.
A questo meccanismo il resto dell’industria dell’abbigliamento, quelli della “moda pronta” , hanno tentato di fare il paio.
I piccoli della moda non hanno un mondo da smerciare, mancano della possibilità di farci entrare nel loro sogno.
Già, piccoli e no-logo!
Per superare l’empasse allora tutti insieme a fare massa critica; una bella sterzata antropofeminina e il gioco è fatto.
Un costume nuovo fiammante da otto anni si è profilato all’orizzonte, così si acchiappano tutte ma proprio tutte le pulzelle. Va be’ … molte.
Creato il senso le merci lo alimentano.
Altro che moda: ricambio accelerato, anzi supersonico.
Slip di tutte le fogge e colori che fanno capolino da pantaloni o gonne a vita bassa, bassina, bassotta; maglie corte, extra-corte, cortissime eppoi cinture: cinture si, cinture no, cinture ni.
Non è finita: perline per gli ombelichi, tattoo e altri complementi che il pudore non mi consente di riferire.
Sagaci i “piccoletti” nel mettere a punto strategie di senso in grado di recuperare svantaggi commerciali, rendere corposa l’OFFERTA, disporre a piacimento la DOMANDA, alzare i profitti riducendo il nostro potere di acquisto, fidelizzare pure il nostro potere contrattuale.
Se la gestione della Moda è cosa Loro, quella del Costume però è cosa Nostra.
Detto questo bisogna affrettare i lumi: imparare a conoscere il senso di quel Senso per magari, chessò, depotenziarlo. Addirittura risemantizzarlo, usarlo insomma per il nostro piacere finanche per il nostro tornaconto sul mercato del Costume.
Nel frattempo perché non rifilare un bacino al bacino, prima che torni celato sotto mentite spoglie?

Mauro Artibani
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