Site Admin
Registrato: 04/12/07 09:57
Messaggi: 70
Residenza: Grugliasco (Torino)
|
Bollette gonfiate: la società telefonica deve sospendere i distacchi delle linee degli utenti che contestano gli addebiti per chiamate mai effettuate verso numeri satellitari
L’Antitrust, a seguito di ispezioni effettuate nei confronti delle società Telecom Italia, Globalstar Europe, Elsacom, Csinfo, Eutelia, Karupa, 10993 s.r.l, Teleunit e Voiceplus, ha emesso recentemente una sentenza nei confronti di Telecom, perché la società sospenda i distacchi delle linee dei clienti che, in passato, avevano contestato l’addebito in bolletta di chiamate verso numeri satellitari.
La decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rappresenta una svolta importante in una vicenda che si trascina ormai da diversi anni: il caso delle bollette gonfiate, denunciato ripetutamente dalle associazioni a tutela dei consumatori.
Nonostante le numerose segnalazioni, molti utenti Telecom rimanevano all’oscuro di questo problema finché, loro malgrado, non vi rimanevano invischiati.
L’odissea delle chiamate satellitari segue infatti un percorso che si potrebbe definire di routine: l’utente riceve una bolletta insolitamente alta in cui appaiono chiamate e connessioni verso numeri cosiddetti “satellitari”; prefissi come 008818, 008819 o 199, 178, 899, 892 fanno infatti lievitare la cifra da pagare di diverse centinaia di euro, basti pensare che un solo minuto di conversazione può arrivare a costare ben quindici euro.
Il primo istinto del consumatore è quello di contattare la società di telefonia per contestare le chiamate, a suo parere mai effettuate, ma, dopo aver superato lo scoglio del call center sempre occupato ed essersi messo in comunicazione con un operatore, gli viene contestata la sua dichiarazione ed intimato l’immediato ed integrale pagamento della cifra.
I distacchi della linea non si sono fatti attendere per gli utenti che, fermamente decisi a non sostenere il pagamento di chiamate a loro parere inesistenti, hanno esitato a saldare la bolletta, rivolgendosi invece alle associazioni a tutela dei consumatori.
Queste ultime hanno contestato ripetutamente la scelta dell’Agcom – l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – di non intervenire nella vicenda, sostenendo che le contestazioni arrivate negli ultimi anni avrebbero dovuto indurre l’Autorità per le garanzie nella comunicazione ad agire già da molti mesi.
Si è dovuto invece aspettare che entrasse in vigore la nuova disciplina che sanziona le pratiche commerciali scorrette perché i diritti dei consumatori venissero finalmente tutelati. È emerso infatti che le affermazioni degli utenti Telecom poggiavano su solide basi, al contrario di quanto sostenuto dalla società: erano infatti i dialer ad effettuare le connessioni verso prefissi a tariffazione speciale, a loro insaputa.
Senza addentrarsi in spiegazioni tecniche, è possibile definire un dialer come un programma creato per connettersi ad un numero; i dialer non sono illegali per definizione, tuttavia è un dato di fatto che nella maggior parte dei casi si rendano complici di vere e proprie truffe. I numeri dialer sono un servizio appositamente regolamentato dal Ministero delle Telecomunicazioni,
ma è opinione comune che in Italia, al contrario che in altri Paesi dell’Unione Europea, esista un vuoto legislativo in materia.
Considerata la scarsa tutela che il Governo concede ai clienti delle compagnie telefoniche, la disabilitazione delle chiamate verso i prefissi speciali è senza dubbio la soluzione più efficace e immediata; tuttavia questo sistema non fornisce una protezione completa, in quanto, periodicamente, vengono creati nuovi numeri non ancora inclusi nella “lista nera” che quindi sono liberi di far aumentare esponenzialmente la cifra addebitata per il traffico telefonico.
L’Antitrust ha deciso di prendere provvedimenti nei confronti di Telecom Italia, poiché la società è stata accusata di essere a conoscenza della causa delle chiamate contestate e di non avere fatto nulla per arginare il problema o informare i consumatori sui potenziali rischi a cui erano esposti.
Per la serie “non finisce qui”, le ispezioni svolte con l’ausilio del Nucleo Speciale Tutela Mercati
della Guardia di Finanza hanno ampliato il campo d’indagine, facendo emergere la possibilità che la Elsacom abbia chiesto a Telecom la fatturazione di normali telefonate terrestri come satellitari. Il ruolo di questa seconda società (che abbiamo contattato ma non ha non voluto rilasciare alcuna dichiarazione), controllata dalla Finmeccanica, è tuttavia ancora lungi dall’essere chiarito.
A seguito della sentenza dell’Antitrust, anche l’Agcom ha preso provvedimenti: da giugno tutti gli utenti che non avranno manifestato volontà contraria godranno del blocco automatico delle chiamate verso numerazioni speciali, servizio che in passato presupponeva non solo l’espressa richiesta el consumatore, ma anche il pagamento di una somma “vessatoria”.
Tutto risolto per il meglio quindi?
Le associazioni a tutela dei consumatori invitano a tenere gli occhi aperti, nel timore che, una volta calato il polverone mediatico, la situazione torni ad essere quella di prima e le disposizioni delle autorità rimangano lettera morta.
Trovate tutto l'articolo in
informaconsumatori n° 3 - aprile 2008 pag. 6 |
|
|