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Prezzi altissimi nelle città italiane: un trilocale arredato a Roma o a Milano supera i 1.300 euro mensili. E così le famiglie italiane scelgono il mutuo, ma il momento è critico
Avere un tetto sulla testa costa sempre di più. Prezzi degli immobili alle stelle da anni – e oggi di nuovo in ascesa in seguito alla crisi finanziaria – e mutui con tassi d’interesse che fanno rabbrividire. E i costi degli affitti? Stessa tendenza. Le “quattro mura” domestiche di un trilocale già arredato, ad esempio, costringono ad un esborso mensile che oscilla tra i 1.200 e i 1.350 euro in città campione come Roma o Milano. Ecco perché, ogni anno, ben 35 mila famiglie rimangono senza casa. A dipingere questo quadro, dalle tinte davvero cupe, è Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori. “Le bollette di luce, gas e le spese di mantenimento per un appartamento in affitto – spiega – sono un giogo pesantissimo sotto il quale si trovano migliaia di italiani. E lo stesso vale per chi acquista casa. L’abolizione dell’Ici (l’imposta comunale sugli immobili, applicabile solo sulla prima casa, ndr) ha dato un po’ di sollievo al portafogli di molte famiglie, ma la situazione resta critica”. E a proposito di quanti intendono comprare casa, “Ogni anno – riprende Trefiletti – tre milioni e 200 mila nuclei familiari accendono un mutuo con vari istituti bancari per acquistare un appartamento e la formula più richiesta è quella a tasso variabile. Il motivo è semplice: si fa gioco-forza sull’andamento altalenante del tasso che mensilmente deve essere pagato dal futuro proprietario dell’immobile. Ma non sempre le cose vanno nella maniera sperata”. Ad esempio, dal 2007 all’estate di quest’anno, prima dell’esplodere della crisi finanziaria in atto, il tasso variabile è salito, in media, di 49 euro al mese. “Un rincaro davvero considerevole – dice Trefiletti – che porta ad una sola riflessione. E cioè che tutto il sistema bancario relativo alla gestione dei mutui andrebbe rinegoziato per sottoporre i singoli contraenti al pagamento di rate più basse e dunque più sopportabili.” Fondamentale poi, resta il criterio con cui scegliere l’istituto di credito al quale affidarsi per accendere il mutuo, facendo le dovute analisi e comparazioni tra le innumerevoli proposte che ciascuno avanza alla propria clientela. Lo stesso presidente di Federconsumatori, in ogni caso, si dice più favorevole all’acquisto di un immobile, rispetto all’affitto. “Dopotutto, si può sempre contare sulla solidarietà della famiglia. I giovani che vogliono comprarsi una casa per vivere da soli possono spesso beneficiare degli aiuti che arrivano da parte di genitori e nonni”.
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informaconsumatori n° 9 - novembre 2008 pag.6 |
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