5
INFO
WEB
www.italianostra.org
www.gse.it
n° 1 - gennaio/febbraio 2011
Inchiesta
Salute Ferruccio Fazio. Tali mi-
sure permetterebbero di aumen-
tare la concorrenza e di abbas-
sare i prezzi dei medicinali.
Federfarma (la Federazione na-
zionale unitaria dei farmacisti
in Italia) non condivide assolu-
tamente le proposte, sottoline-
ando come da molteplici ricer-
che di mercato, in ultimo quella
realizzata dal CFMT (Centro
formazione management del
terziario, legato a Confcommer-
cio), la farmacia risulti essere il
più apprezzato dai cittadini ita-
liani tra tutti i servizi pubblici e
privati. I farmacisti paventano
che l'unico risultato dell'appli-
cazione di queste misure sareb-
be una caduta verticale dell'effi-
cienza e della capillarità del
servizio farmaceutico. La rete
di distribuzione oggi funziona
in maniera eccellente grazie al
sistema di regole che ne stabili-
sce la presenza sul territorio in
base alle esigenze della popola-
zione, individuate secondo a
parametri certi (numero degli
abitanti, distanza tra le farma-
cie, caratteristiche del territorio,
viabilità). Il numero delle far-
macie è in crescita costante, di
anno in anno. Aumentare il nu-
mero di prodotti reperibili pres-
so la grande distribuzione con
l'estensione ai medicinali di fa-
scia C significherebbe, secondo
Federfarma, piegare le esigenze
del cittadino ad arbitrarie scelte
di marketing. Il rischio è stato
in effetti già evidenziato dalla
Corte di Giustizia Europea in
una recente sentenza: in essa si
riconosceva la validità del siste-
ma italiano basato sulla farma-
cia di proprietà del farmacista,
in quanto professionista sanita-
rio che ha come finalità prima-
ria la salute del paziente. La
grande distribuzione, al contra-
rio, non può che essere mossa
per sua stessa natura dalle leggi
del mercato. Intraprendendo pe-
rò una serrata concorrenza con
le farmacie propriamente dette,
essa minaccia di far diminuire il
numero di esercizi ufficiali e di
lasciare completamente sguar-
nite da copertura alcune zone
poco popolate del Paese. Gli
ipermercati non hanno, infatti,
alcun obbligo a garantire un
servizio territoriale; le farmacie
devono farlo, ma compatibil-
mente con la disponibilità com-
plessiva di risorse. Le previsio-
ni più nere lasciano intendere
che i circa 2.500 Comuni con
meno di 1.000 abitanti reste-
rebbero privi di copertura, il
che significa che circa
1.300.000 persone dovrebbero
uscire dal proprio Comune di
residenza per acquistare i far-
maci loro necessari. Ma le con-
seguenze potrebbero essere an-
che più drastiche nel caso in cui
all'autorizzazione a vendere
medicinali con ricetta medica
facesse seguito una promozione
di questi esercizi al rango di ve-
re e proprie farmacie.
Ora, se in parte la preoccupa-
zione di Federfarma è evidente-
mente destata da interessi di tu-
tela del proprio Ordine, il ri-
schio di gravi disservizi per i
cittadini innegabilmente si po-
ne, ed è legittimo chiedersi se e
in che misura ulteriori liberaliz-
zazioni possano portare ad un
effettivo abbassamento dei
prezzi. Quale che sia la tenden-
za del mercato, il servizio sani-
tario che l'Italia vanta come uno
tra i migliori al mondo si basa –
anche – sull'efficienza del suo
sistema di distribuzione dei far-
maci, per quanto esso non sia
certo esente da problemi.
Tira aria di cambiamento, in
ogni caso, per l'intero sistema,
che effettivamente deve fare i
conti con le prime liberalizza-
zioni, oltre che con la crisi, e ri-
solversi per una riduzione dei
costi a carico dei clienti: «Le
farmacie sono pronte ad attivar-
si per contribuire allo sviluppo
dell'assistenza sul territorio nel-
l'ottica di un servizio farmaceu-
tico più economico - assicura il
presidente di Federfarma An-
narosa Racca -, per farlo han-
no però bisogno di regole cer-
te e risorse adeguate. Alle dif-
ficoltà crescenti derivanti dal-
le molteplici misure di conte-
nimento della spesa che hanno
coinvolto la farmacia, si ag-
giungono tentativi di minare
alla base l'organizzazione del
servizio farmaceutico, prove-
nienti da alcuni soggetti eco-
nomici. Malgrado queste diffi-
coltà, le farmacie continuano a
garantire ai cittadini un servi-
zio di grande qualità». Tra le
novità che si potrebbero intro-
durre, proposte alla Conven-
tion nazionale di Federfarma il
27 e 28 novembre scorsi a Mi-
lano, la farmacia potrebbe as-
sicurare con tempestività ed
economicità anche la conse-
gna a domicilio di quei farma-
ci che oggi vengono distribuiti
dalle ASL o consegnati dal-
l'ospedale. Questo favorirebbe
la deospedalizzazione di pa-
zienti cronici e garantirebbe
quella continuità assistenziale
tra ospedale e territorio che
oggi è fortemente carente.
Ogni servizio, tuttavia, ha un
suo costo. La sostenibilità di
un rinnovato sistema di assi-
stenza territoriale richiede un
esame attento e ponderato, che
non si schieri aprioristicamen-
te a favore o contro una mag-
giore liberalizzazione, ma va-
luti concretamente gli effetti
immediati e a lungo termine
delle – sempre difficili – deci-
sioni che dobbiamo risolverci
a prendere.
Farmaci in fascia C:
sono utilizzati per patologie di lieve entità o con-
siderate minori e, quindi, non sono considerati “essenziali” o “salvavita”.
Per questo sono a totale carico dei cittadini. Possono essere suddivisi
per quanto riguarda il regime di dispensazione in farmaci soggetti a pre-
scrizione medica e farmaci non soggetti a prescrizione medica. Questi
ultimi sono ulteriormente ripartiti in OTC e SOP.
OTC:
dall’inglese Over The Counter, “vicino alla cassa”, o, per analo-
gia, “farmaci da banco o di automedicazione”. Si tratta di medicinali che
per la loro composizione ed il loro obiettivo terapeutico sono concepiti per
essere utilizzati anche senza l'intervento del medico, sia per la diagnosi
che per la sorveglianza nel corso di trattamento, e possono essere richie-
sti direttamente dal paziente. Sono destinati a porre rimedio a piccoli di-
sturbi, hanno infatti funzione ricostituente, lassativa, antinfiammatoria etc.
SOP:
acronimo per Senza Obbligo di Prescrizione. Si tratta di farma-
ci o prodotti non soggetti a prescrizione medica. A differenza degli OTC,
i SOP possono essere venduti solo su consiglio del farmacista e non
possono essere reclamizzati al pubblico. Devono comunque essere con-
trassegnati dal bollino di riconoscimento.
Bollino di riconoscimento:
contrassegna gli OTC e i SOP, è di co-
lore rosso, deve riportare chiaramente la scritta “Farmaco senza obbligo
di ricetta” ed essere stampato o incollato in posizione visibile su tutte le
confezioni esterne, senza coprire le altre scritte.
Fonti: AIFA, Farmaci-line
GLOSSARIO