Pagina 21 - Informaconsumatori Gennaio-Febbraio 2011

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Il profumo che non ti aspetti
LE CONTRADDIZIONI DEGLI SPOT
Oggi si vuol vendere come tecnologico ed intelligente anche il più classico
dei deodoranti per la casa. Perché allora far fare a chi lo usa la figura del tontolone?
O
ramai nelle pubblicità una
casa non è tale se non na-
sconde, o peggio, mostra
apertamente spray profumati in ogni
angolo. Neppure un bambino si tro-
va più a suo agio in bagno senza
qualche spruzzata, come illustrava
un noto spot. La mania è però dila-
gata, e da ambienti come questo do-
ve poteva avere una sua utilità si è
estesa dappertutto. Così, non impor-
ta se tra libri o soprammobili, se tra
fotografie o vecchi ricordi, spunta
onnipresente l’odoroso oggetto. I
gusti più variegati sono accontentati
dalle più svariate fragranze. Ecco al-
lora, ad esempio, il Glade “Sen-
se&Spray”. Il diffusore viene azio-
nato da una simpatica signora ed esi-
bito all’ingresso dell’abitazione. Nel
frattempo viene spiegato il vanto del
prodotto, una particolarità unica: un
sensore che si aziona solo se perce-
pisce movimenti, per poi non riatti-
varsi se non trascorsi 30 minuti. Qui
entra in scena l’uomo di casa, de-
GIOCHI SUPERATI
ORIGINALITÀ IN CUCINA
GIARDINI MIRACOLOSI
CHI TRITA DI PIÙ
Piccole massaie crescono
A cena col supereroe
C
onoscete quei giochi del tipo
“trova l’intruso”? Ecco, nel
prolungato spot di Dualetto,
un frullatore superpotente dalle infi-
nite funzioni, la soluzione è eviden-
te sin dalle prime battute. Due di-
stinti signori si aggirano infatti tra
doppie lame, barattoli, frutta e carne
pronti a sminuzzare tutto con il ma-
gico apparecchio. Triturare, amalga-
mare, trinciare, spezzettare e tanti
altri verbi di questo genere vengono
ripetuti in maniera ossessiva mentre
uno dei due, con sguardo quasi da
indemoniato, affetta qualsiasi cosa
gli capiti a tiro. L’apice si raggiunge
quando viene mostrato come si pos-
sono preparare dei frullati: le va-
schette piene di frutta e latte vengo-
no assaltate dal canuto signore con
una tale foga che si teme per la sa-
lute dell’anziano dimostratore. Si
filmano poi tutti questi vortici di
pezzetti, al che lo spettatore potreb-
be addirittura ipnotizzarsi, poi però
lo sminuzzamento compulsivo ces-
sa. Quasi catartica l’affettazione di
tutti questi generi alimentari, pessi-
mo però lo slancio alla Hannibal
verso quel che non è ridotto a parti-
cella microscopica.
Stregati
dal frullatore
L
e Sottilette Kraft propongono da tempo una serie di bambine che de-
vono affrontare i problemi della vita quotidiana delle madri: una ha gli
amici del figlio a pranzo, l’altra si lamenta del marito che durante le
partite si eclissa e risorge solo per le lasagne speciali preparate con queste
fette di formaggio. L’ultima in ordine di tempo, Gaia, candidamente afferma
che lavare i piatti è una gran scocciatura. La trasformazione in brave massa-
ie di queste bambine, sia pur caricaturale, risulta ad ogni modo un po’ anti-
quata e stucchevole. Positiva è solo l’evoluzione dello spot; le pene di Gaia
sono infatti nulla rispetto a quelle della povera Lucia, la piccola protagonista
che l’ha preceduta con l’immaginario marito tutto dedito al calcio. Dietro le
quinte di queste pubblicità si celano i medesimi anacronismi: nessuna bam-
bina oggi per gioco lava i piatti sperando che i figli abbiano fagocitato tutto
oppure si indispettisce per la scostumatezza del consorte. Questi sono sem-
mai atteggiamenti da donne adulte, e soprattutto sono modelli poco felici di
vita di coppia. A quale scopo quindi trasferirli anche negli spot? Forse sa-
rebbe meglio insegnare alle bambine che chiunque faccia loro “shhhhh” du-
rante una partita la lasagna dovrebbe riceverla in testa, non servita.
D
eliziosa la nuova trovata dell’Ikea: un tranquillo pasto familiare è interrotto da un maldestro supereroe che pre-
cipita in una delle cucine della nota catena. Buffa e divertente, la pubblicità risulta gradevole anche quando sva-
nisce l’effetto-sorpresa, forse proprio per la sua originalità.
Negli altri spot che pubblicizzano il medesimo ambiente siamo infatti abituati a vedere scene di allegra convivialità o di
preparazione di piatti. Qui invece la cucina viene inglobata nel più generale concetto di affidabilità delle creazioni sve-
desi: dato che, come si recita, non si sa mai cosa possa accadere, è meglio esser pronti ad ogni eventualità, compresa la
caduta di strani eroi sovrappeso. Ottimo il montaggio, la scelta dei tempi e la musica non invadente che accompagna la
breve scenetta regalandole il giusto brio per far sorridere sia gli adulti sia i bambini. Un chiaro esempio dunque di come
una buona sceneggiatura e molta fantasia possano ottenere apprezzabili risultati, ad un costo peraltro molto ridotto.
scritto come spesso accade nella sua
totale estraneità all’ambito domesti-
co e un po’ rincitrullito. Non appena
apre la porta rimane infatti sbalordi-
to da quell’insolito profumo ( si
guarda quindi attorno con fare tra il
sospettoso e il meravigliato), poi ec-
co la folgorazione: nota lo strano og-
getto ovoidale che campeggia sul
mobile e tenta di respirare ancora la
deliziosa fragranza. Purtroppo rima-
ne deluso e nonostante si agiti con
movimenti ridicoli viene beffato dal
fido spray. Non pigia infatti il botto-
ne che serve a diminuire l’intervallo
di tempo tra un soffio e l’altro, ma
ecco arrivare la simpatica signora
che con un semplice tocco restitui-
sce la serenità familiare e salva il co-
niuge da una crisi di nervi. Banale il
quadretto familiare, eccessiva la
concentrazione sull’ “alta tecnolo-
gia” del prodotto: stiamo pur sempre
parlando di deodoranti.
Caterina Mascolo
INFO
WEB
www.spotanatomy.info
www.creativitaitaliana.it
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n° 5 - maggio 2009
nforma
Comunicazione e pubblicità
Pollice verde, pollice verso
Immagine tratta da Youtube
Immagine tratta da Youtube
P
ensate che il giardinaggio sia un piacevole ed ozioso hobby? Ebbene
vi sbagliate, quantomeno a giudicare dallo spot della Fito. Qui infatti
un rigoglioso spazio verde cresce non per cura e attenzioni, ma grazie
al lancio di una bottiglia del prodotto. Dimenticate anche guanti verdi e tu-
te sporche di terra, perché l’artefice di tanta meraviglia è una ragazza dallo
stile molto più simile a Lara Croft piuttosto che a Nonna Papera. Il tentati-
vo di proporre una pubblicità che non ricalchi i soliti luoghi comuni è anche
lodevole; qui però manca totalmente una traccia, un filo che lo spettatore
possa seguire: non si capisce perché la ragazza scenda come una furia dalla
macchina lanciata a gran velocità, e ancora più oscura rimane la nascita del
giardino. Questa sorta di action movie dal pollice verde non convince: l’in-
novazione è positiva solo se supportata da una struttura, altrimenti si rischia
una gran confusione dove, infine, neppure il prodotto viene valorizzato.
Condizione necessaria alla buona riuscita di uno spot è innanzitutto la chia-
rezza: ingarbugliare così la matassa favorisce solo la perdita di efficacia.